Angelo Forgione scrittore
“Tantissimo. Il Napoli ha trovato immediatamente una certa quadratura ed è partito con 14 punti in 7 partite, 4 in meno della Juventus e 1 in più della Roma. Perso il polacco, ne ha fatti 11 nelle successive 7, 4 in meno della Juve e 5 meno della Roma. È lì che si è creato il gap, con gli azzurri che hanno chiuso novembre a -8 dalla Juve e a -4 dalla Roma. Il cambio di marcia è iniziato a dicembre, e da lì il Napoli ha messo insieme 61 punti, contro i 58 della Juventus e della Roma. Il che significa che se togliessimo le 7 partite post-infortunio di Milik in cui Sarri ha lavorato su Mertens centravanti la classifica direbbe Juventus 76, Napoli 75 e Roma 71. Fate votis.
Certamente sì, e questo lo sa tanto il Napoli, che morde il freno per ripartire da dove ha lasciato, e lo sa anche la Juventus, che nella tre giorni a Napoli di aprile ha sudato le proverbiali sette camicie mettendo il torpedone davanti la sua porta. Per annullare totalmente il gap c’è bisogno di solidità difensiva. C’è uno scarto sensibile tra i 27 gol subiti dai bianconeri e i 39 incassati dal Napoli, praticamente uno a partita. Sulla difesa, il club di Agnelli ha costruito il cammino verso Cardiff. Soli 3 goal concessi alle avversarie, e 0 al Barcellona.
C’è enorme differenza tra oggi e il 2014. Allora De Laurentiis non fece mercato e Benitez non aveva le certezze che ha oggi Sarri. Sulla preparazione non mi preoccuperei più di tanto. Ormai i ritiri estivi, per le grandi squadre, non sono più occasione di lavoro atletico come lo erano una volta. Inter e Roma si sono impegnate per turnée in Cina e Stati Uniti, il Milan dovrà preparare il preliminare di Europa League e la Juventus accetterà qualche invito in giro se non dovesse vincere la Champions, e comunque avrebbe da preparare la Supercoppa UEFA”.
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