Lo scandaloso arbitraggio di Rapuano nella finale di supercoppa tra Napoli e Inter non deve passare sotto silenzio.
Qualcuno salvi il calcio italico. Impossibile assistere allo scandaloso arbitraggio di Rapuano senza indignarsi. Presidente Gravina, ministro Abodi avete visto come è ridotto il calcio italico? Dopo Pechino 2012, Rapuano ci rifila il bis.
E’ la storia di un grande regno colonizzato a tutti i livelli, senza giornali e tivvù ma lo sconcertante arbitraggio d’Arabia non deve passare in cavalleria. L’Aia è da commissariare seduta stante e la classe arbitrale italica va dismessa in toto.
Quanto combinato da Rapuano (in precedenza ci aveva provato anche La Penna in Napoli – Fiorentina) è avvilente per i tanti sportivi che ancora amano il calcio. Rapuano non ha inventato rigori (come La Penna) ma ha diretto a senso unico rovinando una partita equilibrata.
Al 4’ grazia Calhanoglu per fallo su Zerbin. Al 17’ è perdonato anche Darmian per il fallo su Kvaratskhelia e l’Inter stava addirittura segnando. Rapuano si ripete ancora con Calhanoglu nel giro di un minuto.
Al 26’ perdona ancora l’interista per fallo su fallo su Lobotka e al 27’ lo grazia pure per il duro fallo su Cajuste. Dopo aver lasciato impunito Calhanoglu, Rapuano si dedica al Napoli è rifila il cartellino giallo a Rrahamani per fallo su Lautaro.
Al 43’ finalmente è ammonito Calhanoglu (fallo su Kvaratskhelia) che doveva già essere espulso in precedenza.
Al 55’ è ammonito per proteste Barella ma le sguaiate proteste dell’interista lasciano il segno sul mediocre arbitro riminese. Un minuto dopo è praticamente inventata l’ammonizione di Simeone per un contatto di gioco con Calhanoglu.
Al 60’ giunge il capolavoro col secondo cartellino giallo rifilato a Simeone, ma col Napoli ridotto in 10 non ha fine la farsesca conduzione arbitrale. Al 75’ è graziato Lautaro per fallo su Lobotka in ripartenza.
Al 77’ è addirittura fischiato un mani a Mario Rui mai commesso e al 78’ negato al Napoli anche un chiaro calcio d’angolo. Il gol di Lautaro è la fine dell’incubo arbitrale vissuto dagli sportivi e tifosi azzurri.