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Saviano: “Scudetto Napoli, temo che la macchina del Nord…”. Risponde Biasin: “Così fa cadere le braccia”

Roberto Saviano alla Gazzetta dello Sport: “Scudetto Napoli, temo non ce lo facciano vincere”. Risponde Fabrizio Biasin: “Così fa cedere le braccia“.

Lo scrittore e giornalista attraverso le pagine del quotidiano sportivo parla dello scudetto al Napoli: “Cosa temo da qui allo scudetto? Da tifoso: che non ce lo facciano vincere… Che si metta in moto la grande macchina che spinge le squadre del Nord. Seconda paura: come ripartiremo dopo il Mondiale. C’è solo una cosa peggiore degli infortuni: stare fermi. Con l’Inter, gara chiave, scopriremo se siamo quelli di prima”.

A Saviano ha risposto Fabrizio Biasin che sui social ha richiamato le parole del giornalista ed ha scritto: “Che questa cosa la dica #Saviano – Non Fragolina8228, Saviano – fa un po’ cadere le braccia“.

Saviano lo scudetto al Napoli e le squadre del Nord

Lo scrittore poi prosegue e dice: “Chi temo di più? Il Milan per me è l’avversario numero uno. Forse per i miei antichi incubi da bambino che temeva Gullit e Van Basten. La Juve mi preoccupa meno. Credo che sarà frenata dai problemi societari“.

Poi Saviano sullo scudetto del Napoli ha continuato: “Questo Napoli mi piace moltissimo, per lo spirito con cui gioca. Si vede che si diverte, che è un gruppo in armonia. Non c’è un leader che detta la sua linea e comanda. Sono rappresentate tantissime nazionalità, lo spogliatoio trasmette l’idea di comunità. Io lo vedo come un Napoli internazionalista, accogliente e libertario, contro il populismo scontato dell’individualità”. “Il giocatore preferito? Kvaratskhelia. Mio padre me lo aveva segnalato prima che ci pensasse il Napoli. Lo aveva visto nell’Under 21. Mi piace perché non ha la faccia del calciatore, ma di un bambino timido che gioca in strada. E poi perché giocava in Russia, e alla scoppio della guerra è tornato in patria, anche a costo di perdere le chiamate dei ricchi club tedeschi. Il Napoli è stato bravo a inserirsi. Per me Kvara è uno che ha detto no a Putin, anche se non parla mai delle pressioni subite quand’era al Rubin Kazan”.

Osimhen? Mi entusiasma anche lui. Quando lo picchiano, i napoletani dicono “Bbuono…”, cioè “Meglio così”, perché sanno che così si carica. Anche lui ha una corsa allegra, da ragazzo di strada, va in fuorigioco per troppa passione. La maschera lo ha reso più iconico. Kim mi ha fatto impazzire quando ha chiesto scusa dopo un errore contro l’Udinese. Dovremmo ringraziarlo e lui chiede scusa”.

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