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Plusvalenze Juve, la Procura voleva arrestare Agnelli

La questione plusvalenze della Juve sta diventando molto seria, la Procura di Torino voleva arrestare Andrea Agnelli.

il presidente dei bianconeri è una delle persone più coinvolte nella questione legata a bilanci e plusvalenze della Juve. Su Il Giornale, Luca Fazzo scrive: “A forza di scavare sui trucchi con cui per due anni i vertici del club bianconero hanno abbellito i conti aziendali, nascondendo sotto il tappeto debiti per centinaia di milioni di euro gonfiando i valori di acquisti e cessioni dei giocatori, i pm del capoluogo piemontese hanno raggiunto la convinzione di trovarsi di fronte non a episodi isolati ma ad un sistema strutturato, destinato a protrarsi nel tempo e a produrre nuovi reati, ripercuotendosi sui bilanci successivi.

Per questo pochi mesi fa hanno chiesto di arrestare tre alti dirigenti del club: secondo quanto si apprende, si tratta del presidente Andrea Agnelli, l’ex direttore generale Fabio Paratici e l’avvocato Cesare Gabasio“.

Caso Juve: la procura di Torino, voleva arrestare il presidente Agnelli

Poi sempre sul quotidiano si legge: “All’inizio della settimana scorsa il giudice preliminare ha respinto la richiesta, non perché non ci fossero indizi di colpevolezza ma perché il clamore suscitato dagli avvisi di garanzia e delle perquisizioni del novembre scorso era stato tale da rendere improbabile che gli indagati potessero colpire ancora.

Nei tre bilanci annuali sotto accusa (2018, 2019, 2020) la Procura ha individuato 216 milioni di perdite non dichiarate.

Da parte del club sono state diramate notizie false sullo stato di salute aziendale, rese ancora più inaccettabili trattandosi di una società per azioni quotata in Borsa: per cui all’accusa di falso in bilancio per Agnelli & C si aggiunge anche il reato di aggiotaggio informativo. In sostanza, bugie raccontate per tenere alto il valore delle azioni bianconere“. Secondo Il Giornale la procura di Torino voleva arrestare Agnelli, ma non è arriva ancora nessuna conferma in merito, anche perché poi il provvedimento non è arrivato.

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