Calcio Napoli

Casarin: “Rigore Anguissa, perché bisogna punire i falletti?”

L'ex arbitro parla ai microfoni di Radio Marte

Paolo Casarin intervenire sul rigore non assegnato a Frank Anguissa dal’arbitro Massa durante Roma-Napoli in Serie A. L’ex direttore di gara va subito al punto e dice: “Rigore Anguissa? Perché a metà campo tutti a dire ‘bisogna lasciar giocare’ e in area bisogna dare i falletti?” Insomma Casarin si uniforma alla linea di Gazzetta, unica testata che ha un’opinione diversa sul rigore non assegnato ad Anguissa. Ma la nona giornata di campionato in Serie A è stata segnata anche da molte espulsioni di allenatori, tra cui Spalletti e Mourinho, oltre che di Gasperini che si è lamentato molto con gli arbitri.

Il rigore non concesso ad Anguissa con la Roma

Protocollo Var: parla Casarin

Quello che maggiormente ha destato scalpore è stato la mancanza di uniformità nell’utilizzo del Var. In Roma-Napoli non è stato utilizzato, mentre in un caso identico durante Juventus-Inter l’arbitro è stato richiamato al monitor.

In linea di principio è un aiuto all’arbitro, che talvolta non può vedere o fare degli errori. Il VAR ha il compito di attenuare questo tasso di errore che è sempre esistito e esiste tutt’ora. Non me ne frega niente dei protocolli, tutte chiacchiere: se c’è un errore in campo e al VAR ci sono due arbitri, due. Quello davanti al monitor si avvale della tecnologia. Se le cose non combaciano il VAR chiama e dice che c’è qualcosa di non visto.
Il VAR non l’ha fatto la FIFA, lo strumento nasce con l’apporto di tante persone perché un arbitro con un gioco così veloce e intenso non basta più.

Si sbagliava facilmente, abbiamo visto gol non concessi con pallone dentro di un metro e partendo da lì la tecnologia qualcosa migliora. Quindi è venuto fuori questo tipo di soccorso che è in fase di miglioramento, non è assolutamente perfetto, sia per la lunghezza dell’accertamento che per l’autonomia dell’arbitro, anche qualora dovesse avvalersi del collega. Può decidere in autonomia anche dopo aver visto il monitor.
Il VAR comunque serve molto, il regolamento è chiaro: bisogna togliere gli errori. E se tu li togli, va bene. Questa è una cosa semplice, viene poi letta in maniera contorta anche perché spesso gli errori ci sono sia da una parte che dall’altra. La perfezione non è di chi guida questo calcio. Si tratta di un tentativo di migliorare sugli errori importanti e oggettivi. Poi nessuno si deve scandalizzare quando si parla di regole. Ne abbiamo già abbastanza ma è importante saper leggere ciò che accade in campo e applicare la sanzione. L’intensità gli arbitri la capiscono, può darsi non tutto.

In conclusione Casarin sul contatto Dumfries-Alex Sandro dice: “Io avrei fischiato il rigore di Dumfries? Dovevo essere in campo per capire. Sicuramente non avrei potuto vedere bene se il contatto era dentro o fuori l’area. Mariani non aveva obbligo di obbedire ma di confrontarsi, ha deciso in piena libertà. Il punto debole dell’arbitro è quello di pensare di non sbagliare mai, a volte invece senza il VAR si farebbero cazzate“.

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