Zinedine Machach è andato in goal nella gara tra Bayern e Napoli, la sua storia azzurra è tutta da riscrivere. Machach è arrivato al Napoli, nel 2018, l’attenzione dei tifosi è stata rivolta immediatamente al nome: Zinedine, franco-marocchino con origini algerine. La storia è servita: da quel momento in poi, però, per Machach solo un girovagare senza fine tra l’Italia e l’Olanda, alla ricerca di una meta fissa e soprattutto di una destinazione definitiva, preferibilmente in azzurro.
MACHACH: 3 ANNI AL NAPOLI CON ZERO PRESENZE
Una lettera sui social al momento della firma: “A molto presto” diventa un’eternità. Sì, perché in 3 anni il centrocampista classe 1996 non ha mai giocato in gare ufficiali con il Napoli, se non in amichevole. Dal suo arrivo colleziona 15 panchine, nell’anno in cui il Napoli sfiora lo Scudetto: poi, viene spedito in prestito.
“Sono molto felice e orgoglioso di far parte di questo prestigioso club italiano. Io direi solo una parola: “Forza Napoli sempre”. A molto presto, Zinèdine”.
Pochi mesi al Carpi, quindi al Crotone: Cosenza, poi VVV-Venlo, in Olanda. Colleziona 43 presenze in 2 stagioni in Serie B, giocando una media di 49 minuti a partita: non proprio quanto ci si aspettava da un giocatore arrivato con ottime premesse dopo l’esperienza maturata tra Marsiglia e Tolosa.
DAL NAPOLI DI SARRI AL GOL AL BAYERN MONACO
Maurizio Sarri ha avuto Machach a disposizione nel Napoli per 6 mesi, senza mai schierarlo: la presentazione del giocatore ad opera dell’allenatore, però, lascia poco spazio alle chiacchiere. La base tecnica di Machach è importante: sta a lui dimostrarlo.
E’ un giocatore offensivo, può fare il ruolo di Hamsik, anche se al momento paragonarlo ad Hamsik mi sembra un po’ offensivo. Come caratteristiche può fare anche Zielinski, per necessità può fare anche l’attaccante esterno”.
Ad oggi, lo Zinedine Machach del Napoli, spesso descritto a partire dal nome, restano solo le premesse qualche lampo durante le esperienze in prestito: un peccato, se si pensa alle potenzialità del ragazzo, 26 anni il prossimo gennaio.
Non sarà Hamsik, almeno per ora, magari neanche Zielinski: è un giocatore che si dà da fare, anche e soprattutto in queste settimane, alla corte di Luciano Spalletti: segno che, comunque, una via per sfondare bisognerà trovarla.
E una piccola porticina si è aperta , durante l’amichevole all’Allianz Arena contro il Bayern Monaco di Julian Nagelsmann: palla raccolta sulla trequarti, la zona in cui può far malissimo, controllo e sfida ai difensori bavaresi. Quindi destro potente all’angolino.
Zero presenze in tre anni e giusto qualche convocazione qua e là, e un goal del genere: si chiama Zinedine, tiene lontano i paragoni scomodi e sogna ancora un futuro al Napoli. Intanto lavora sodo per se stesso, in attesa del domani e di nuove opportunità per dimostrare il suo valore.