Liverpool-Napoli termina 2-0 per gli uomini di Klopp ma la squadra di Spalletti ha tenuto dal punto di vista fisico di intensità.
Partiamo dalla fine per far comprendere quello che vogliamo dire: la lunga revisione al Var sul gol del 2-0 di Nunez e l’esplosione di gioia di Anfield alla conferma del gol, a cui ha fatto seguito quella dell’attaccante uruguaiano e di tutta la squadra. Ma ancora prima al minuto 85 anche Salah aveva esultato come se avesse raggiunto un traguardo importantissimo. Tutto legittimo, perché quando si segna è sempre una gioia immensa, ancora di più se quella vittoria viene in un periodo complicato per la squadra.
Ma l’esultanza di Salah e Nunez su un risultato ‘inutile’ a fini della qualificazione al primo posto, fa capire lo spessore del Napoli. Spalletti ha fatto i complimenti alla squadra, ed ha pienamente ragione. Perché gli azzurri hanno tenuto per intensità e fisicità per tutta la partita, mollando solo nel finale con l’uscita di Lobotka, quando forse si credeva che il risultato di pareggio fosse acquisito.
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Napoli oltre i propri limiti col Liverpool
Salah ha detto di aver vinto contro una delle squadre più forti del mondo. Il Liverpool ci è riuscito solo quando il Napoli ha mollato. Ma c’è un’altra analisi da fare dopo Liverpool-Napoli.
Prima di tutto il nervosismo degli uomini di Klopp che per tutta la partita sono andati a sbattere contro la fisicità della squadra di Spalletti, qualcosa che quasi nessuno ha notato. La fisicità e l’intensità è sempre stato uno dei punti deboli delle italiane, invece il Napoli ha giocato all’inglese, prendendo anche molti calci che potevano essere sanzionati più duramente.
Ma il Napoli è anche andato oltre i suoi limiti. Gli azzurri hanno fatto volutamente una partita diversa dal solito, di contenimento ma senza rinunciare al gioco. Lobotka e compagni dovevano amministrare il vantaggio di tre gol di scarto e sostanzialmente hanno tenuto botta fino alla fine. Spalletti aveva detto che il suo Napoli doveva imparare anche a giocare in modo diverso, non solo con pressione alta e voglia di vincere ad ogni costo, e con il Liverpool lo ha fatto.
La sconfitta per 2-0 è bugiarda, perché arriva solo nel finale a risultato praticamente acquisito. Il Napoli era sicuro di essere primo nel girone. Ma anche qui c’è un altro fattore da considerare che in pochi hanno messo in evidenza: la voglia di reagire degli azzurri.
Dopo il primo gol di Salah la squadra voleva assolutamente pareggiare. Non è un caso che il calcio d’angolo, da cui nasce il gol del 2-0 di Nunez, nasce da un contropiede con gli azzurri sbilanciati sul calcio d’angolo in area Reds. In pratica nel recupero del match il Napoli è andato a saltare con 8 uomini per cercare il pareggio. Questo dice molto sulla mentalità vincente acquisita dal Napoli in questa stagione.