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Lobotka sale in cattedra: il professore si prende Anfield

Stanislav Lobotka in Liverpool-Napoli si è esaltato ancora una volta, il centrocampista domina il centrocampo ad Anfield.

Oramai non dovrebbe fare più notizia, eppure ogni volta che Lobotka gioca sembra possa migliorare la sua prestazione precedente. Quello che fa contro il Liverpool è qualcosa da far vedere in qualsiasi scuola calcio. Non solo a livello tecnico, ma a livello di interpretazione del gioco, di mentalità, di agonismo, di voglia di lottare.
Lobotka ha preso per mano il Napoli, lui 170 centimetri contro un centrocampo di mastini come Milner e Fabinho e con la pressione costante di Firmino, piazzato in campo da Klopp al posto di Nunez proprio per rincorrere lo slovacco. Basterebbe questo a far capire quanto è importante Lobotka per la squadra azzurra.

Liverpool-Napoli: Lobotka sale in cattedra

Ma nella partita dello slovacco c’è molto di più. Difende palla come nessuno, la lascia scorrere quando c’è spazio, si procura il fallo quando non ha la giusta linea di passaggio, scarica corto o lungo quando si può, il tutto a due metri dalla propria area di rigore, sotto pressione massima degli avversari che devono segnare almeno quattro gol per passare come primi del girone.

E questo è il contributo in fase di impostazione, ma Lobotka in Liverpool-Napoli ha fatto molto, ma molto di più. Ha corso per tutta la partita, contrastato i colossi del centrocampo degli inglesi, recuperando palloni e poi distribuendoli ai compagni. Spalletti lo ha tolto a poco dalla fine, anche in vista di Atalanta-Napoli, altra partita in cui Lobotka sarà titolare, perché la sua presenza è imprescindibile.

Proprio la sua assenza viene notata da Corriere dello Sport che scrive: “Come se ad un tratto si fosse spenta la luce. Il ko arriva quando Lobotka diventa spettatore. Tre minuti dopo la sostituzione segna Salah e nel finale il Liverpool raddoppia“. Poi sempre sul quotidiano si legge: “Senza Lobotka, che è insostituibile, il Napoli si è abbassato, ha concesso campo e corner al Liverpool, mentre Lobo rifiatava in panchina, recuperava dopo aver corso tantissimo, incollato (spesso) a Firmino ma poi anche rincorso per tutta la partita dal brasiliano e da ogni avversario che provava invano a fermarlo“.