Gazzetta dello Sport: «Anguissa-Gilmour, sfida all’ultimo scatto per il centrocampo del Napoli»
Succede spesso che gli opposti si attraggano, e non c’è nemmeno bisogno di chiedersi cosa leghi Frank Anguissa a Billy Gilmour e viceversa. Non la statura – si passa dal metro e 84 del camerunese al metro e 70 dello scozzese – né la vocazione tattica: uno è uomo di corsa e box-to-box, l’altro palleggiatore raffinato. Eppure, come racconta Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, osservando i pensieri di Conte nelle prove pre-Bologna, appare chiaro che entrambi si sovrappongono nei piani dell’allenatore.
Bologna-Napoli è una delle “otto finali mondiali” che separano gli azzurri dal sogno scudetto. Per questo Conte analizza ogni dettaglio, cercando di capire chi potrà garantire più equilibrio, corsa e presenza contro il meccanismo quasi perfetto del Bologna di Italiano.
Chi gioca?
Il dubbio è vivo. Conte ha lavorato su diversi assetti, sviluppando a lungo il 4-3-3, senza negarsi alternative. Il ritorno di McTominay, dopo il forfait col Milan, offre nuove soluzioni, ma resta da capire chi sarà l’elemento chiave da affiancare a Lobotka e allo stesso McTominay.
Se Anguissa avrà recuperato pienamente, parte leggermente favorito: “il 51% sarebbe suo, per diritto atletico” scrive Giordano. SuperFrank, infatti, è stato finora l’asse portante del centrocampo di Conte, capace di divorare chilometri, garantire interdizione, propulsione offensiva e anche segnare cinque gol, da vero centrocampista totale.
La crescita di Gilmour.
Ma attenzione a Billy Gilmour. C’è stato un primo Gilmour, più tradizionale, che copriva il ruolo di vice-Lobotka tra ottobre e novembre. E poi un Gilmour “rivoluzionario”, capace di adattarsi alle necessità nate dall’infortunio di Anguissa, cambiando il volto del centrocampo: più elasticità, più dinamismo, più capacità di affiancarsi a Lobotka e McTominay in modo fluido.
Una sfida all’ultimo metro.
Anguissa rappresenta il prototipo del centrocampista ideale: presenza fisica, leadership naturale, capacità di incidere su entrambi i fronti, forza nei calci piazzati sia a favore che contro. Un colosso. Eppure, come sottolinea Giordano, “con l’1% in più non è detto che si vinca il duello”.
Napoli-Bologna sarà anche questo: una sfida a centrocampo all’ultimo scatto, tra potenza e intelligenza tattica. E Conte, ancora una volta, si affiderà al campo per decidere.
