De Laurentiis nel mirino (di nuovo)

Corbo: "Napoli, Progetto vincente o i milioni?" Le intenzioni De Laurentiis

Nel venerdì che segna uno snodo cruciale per il Napoli – tra le incertezze sul nuovo centro sportivo e la volata scudetto – le parole di Antonio Conte risuonano come un campanello d’allarme: “In 8 mesi ho capito che qui certe cose non si possono fare”. Lo ha ripetuto due volte, lasciando cadere la frase come un sospiro carico di consapevolezze e ambiguità. Una dichiarazione che Antonio Corbo, su Repubblica Napoli, interpreta come un “preavviso” più che una rottura: non un addio, ma l’inizio di 37 giorni ad alta tensione, quelli che separano il Napoli dalla fine del campionato.

La squadra partenopea oggi può agganciare l’Inter in vetta, ma nel frattempo la questione centro sportivo si complica: Qualiano sembra ora la sede favorita, dopo il disimpegno su Castel Volturno. Un altro segnale che qualcosa nella macchina organizzativa va registrato. Conte, pur senza alzare i toni, ha lanciato una riflessione che – come evidenzia Corbo – riaccende i veleni e solleva dubbi sulla solidità del progetto tecnico-gestionale del club.

Un velo di incertezza sul futuro
Conte non ha fatto nomi, ma la citazione indiretta di Kvaratskhelia – e del suo mancato sostituto – riporta alla mente la schermaglia di gennaio con la società. Il tecnico avrebbe voluto un rinforzo che non è mai arrivato. Repubblica sottolinea come la sua affermazione, “certe cose non si possono fare”, sia diventata triplice nell’ambiguità: ha ragione per l’assenza di un ricambio tecnico, ha meno ragione perché sul mercato le alternative erano scarse, ha torto perché questa riflessione arriva troppo tardi, rischiando di destabilizzare l’ambiente proprio nel momento chiave.

Come osserva Corbo, “Conte è il miglior allenatore d’Italia”, capace di guidare una squadra in crisi verso il titolo d’inverno. Ma ora, dopo 91 giorni senza vittorie in trasferta, il Napoli ha bisogno di riprendere la corsa già da oggi a Monza. Anche per alimentare quella speranza di scudetto che, nonostante tutto, resta ancora viva.

De Laurentiis nel mirino (di nuovo)
Sul fronte societario, Conte ha evitato nomi ma le sue parole sembrano puntare anche al presidente De Laurentiis, già al centro di critiche per la gestione del club e dei progetti infrastrutturali. Come scrive Corbo, “criticare De Laurentiis è facile come pregare”, ma il numero uno azzurro resta comunque l’artefice di bilanci senza debiti e di un libro paga che include uno degli staff più costosi d’Europa.

Il futuro resta incerto: il Napoli è ancora in corsa per tutto, ma attorno al club si alza un velo opaco. Lo stesso Conte, che finora ha evitato il conflitto diretto, ha ora aperto uno spiraglio di disillusione. Riuscirà la squadra a rispondere sul campo, o le crepe interne prenderanno il sopravvento proprio sul più bello?