Napoli, vittoria grigia ma pesantissima. Ora basta veleni, c’è un campionato da vincere

Corbo: "Milan-Napoli, un dato importantissimo fa riflettere Spalletti"

Il Napoli soffre, fatica, sbaglia, ma vince. Batte il fanalino di coda Monza, raggiunge l’Inter in vetta — in attesa della risposta nerazzurra — e resta dentro la corsa scudetto. È una vittoria doppia: preziosa nei numeri, modesta nei contenuti. Così l’ha raccontata con lucidità Antonio Corbo su la Repubblica Napoli, sottolineando quanto la posta in palio vada oltre i tre punti.

Una squadra infelice, un successo imperfetto

Il Napoli ha mostrato ancora crepe, incertezze, fragilità. Il gol vittoria non è nato da un gioco collettivo lucido, ma dalla genialità di un singolo: Raspadori, fin lì ignorato, ha confezionato un assist d’autore per la testa di McTominay. Un’invenzione arrivata da chi, inspiegabilmente, Conte tiene spesso in panchina: “Attaccante di raffinato ingegno, indiscusso in Nazionale, ballerino di seconda fila nel suo cast”, scrive Corbo.

La provocazione di Conte e la tregua di De Laurentiis

Il clima era teso dopo le parole polemiche di Conte in conferenza: «A Napoli certe cose non si possono realizzare». Un preavviso che sapeva di resa dei conti, e che ha agitato la piazza. Ma De Laurentiis ha scelto il silenzio. Una mossa saggia, che ha evitato che lo scontro verbale degenerasse. Il Napoli ha bisogno di unità, non di conflitti interni. E come scrive Corbo, “il calcio, come la scuola, boccia chi non va oltre il 7 in condotta”.

Il nodo Castel Volturno e i muscoli “traditori”

Il Napoli continua a essere falcidiato dagli infortuni, quasi tutti riconducibili al muscolo soleo. Conte ha ipotizzato che la causa sia il terreno duro di Castel Volturno. Ma qui emergono interrogativi: perché lo stesso campo non creò problemi alla squadra campione d’Italia? Perché non si è fatto nulla per migliorarlo? E perché l’ufficiale di collegamento, Lele Oriali, non ha chiesto un’alternativa?

Corbo è tranchant: “Piuttosto che cercare un centro sportivo sull’asse tra la Campania e la luna, la società farebbe meglio a mettere in sicurezza gli allenamenti”.

Scelte tattiche e gerarchie in movimento

I cambi hanno funzionato. Raspadori decisivo, Simeone più mobile di Lukaku, Spinazzola meglio in difesa che da esterno alto. Rafa Marin, pur con limiti, si è difeso. Ma resta il dubbio sul doppio play Lobotka-Gilmour: contro avversari modesti si annullano a vicenda. Il Napoli dovrà trovare equilibrio anche lì.

Il messaggio nascosto nella vittoria

Alla fine, è una vittoria da accogliere con intelligenza. Non è piaciuta, non ha entusiasmato, ma vale oro. “Una vittoria grigia ma di immenso valore, da accogliere con il gusto di leggere il messaggio che accompagna i doni”, conclude Corbo. Il messaggio è chiaro: questo Napoli può ancora vincere il campionato, a patto di lasciarsi alle spalle veleni, isterismi e fratture. Perché nessuno vince se non è unito.