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Ilaria D’Amico contro i Napoletani. Zaccone la distrugge

Le parole di Ilaria d’amico contro i Napoletani hanno scatenato una bufera social. Maurizio Zaccone risponde alle dichiarazioni della giornalista di Sky.



L’uscita poco elegante di Ilaria D’amico contro i Napoletani, ha scatenato una polemica enorme, in particolar modo sui social. il giornalista Maurizio Zaccone, ha risposto per le rime alla signora Buffon, pubblicando un post diventato immediatamente virale:

ILARIA D’AMICO CONTRO I NAPOLETANI

Ilaria D’Amico ha ancora una parola simpatica per i napoletani. Nel commentare il clima all’esterno dell’hotel dove alloggiavano i suoi campioni parla di “approccio partenopeo da triccheballacche” da parte dei tifosi dell’Ajax. Rumori, cori e fuochi d’artificio, infatti, non potevano che richiamare il paragone con Napoli.

E’ infatti noto in tutto il mondo che i napoletani sono soliti camminare per strada con il popolare strumento tra le mani, il triccheballacche appunto, spesso con il mandolino a tracolla e la pizza in bocca.
E’ un’usanza tipica qui al Sud e Ilaria lo sa bene; lei di Sud ne capisce.
Come ieri che dopo Tottenham-Manchester parlando del calciatore Son ci ricorda che “non viene da un regime democratico…”. Paolo Condò e Costacurta provano a ricordarle che la dittatura è in Corea del NORD non del Sud, che è invece una Repubblica, ma lei ci mette il carico, sostenendo che sempre di regimi si tratta. Vabbè, contenta lei…

LE LACRIME DI CARDIF

In fondo da attenta osservatrice del popolo partenopeo Ilaria ne conosce tutte le usanze; come quando intervistò Ancelotti e Capello intuì la commozione di Carlo invitandolo a non piangere lei intervenne rapidamente: «Ma no, Carlo, pianga, pianga pure che a Napoli le lacrime piacciono».
Per poi aggiungere: «anche a noi piacciono, noi siamo napoletani dentro»

Ora che noi, come il marchesino di Miseria e Nobiltà, “piangiamo la mattina, piangiamo a mezzogiorno e piangiamo la sera” ce lo ricordano da sempre in tutte le salse.
Sono, in fondo, le stesse lacrime che lady Buffon versò a Cardiff quando la Juve perse con il Real, ma non certo perché tifosa della Juve, ovviamente. Era solo il suo essere un po’ napoletana dentro che la portò a lacrimare copiosamente.

ILARIA D’AMICO TIFA JUVE

E sono di certo capziose le interpretazioni a sue dichiarazioni che la vorrebbero di fede bianconera; come quando alla vigilia di Psg-Napoli ipotizzava goleade di Neymar, compagno di squadra del suo fidanzato. E’ vero che la squadra italiana delle 2 in campo era il Napoli ma sono dettagli.
O come nel post-partita di Atletico Madrid- Juventus quando provò a raccontare un altro match con una squadra, quella spagnola, “alla quale non frega nulla di giocare male”. E Capello fu costretta a zittirla.
E di lapsus freudiano si sarà trattato anche quando, nella stessa giornata, disse “Noi della Juventus non conoscevamo il Wanda Metropolitano di Madrid…
Perché non esistono indizi che possano far ipotizzare simpatie della giornalista per i bianconeri.

L’ONESTA DELLA JUVE

Anzi ieri sera ha trovato anche il tempo di rimbrottare Allegri sull’atteggiamento di Douglas Costa il quale sul tentativo di fallo di De Jong è rimasto in piedi anziché rovinare fragorosamente a terra, come tradizione nella compagine bianconera (ma forse meglio chiamarle “sceneggiate napoletane” altrimenti qualcuno si offende, anzi no, tanto ad offendersi sono solo i napoletani).
Ilaria dice ad Allegri: “State diventando troppo onesti, li ha resi troppo onesti
Ma mi sentirei di tranquillizzare la conduttrice perché è un rischio che i suoi ragazzi davvero non corrono.

I CORROTTI

Il suo concetto di legalità è effettivamente interessante: anni fa quando a “Dimartedi” il Magistrato Piercamillo Davigo diceva “l’essere onesto è la condizione prioritaria per ricoprire qualsiasi carica pubblica”, la D’Amico rispondeva cosi: “Mi dispiace essere realista ma sopportare qualche corrotto è meglio che avere lo Stato rotto”.
Ma tollerare qualche corrotto è solo generosità non certo complicità.
Come la tolleranza verso i cori razzisti indirizzati ai partenopei, spesso assenti dalla cronaca Sky.
Ma non pensiate a prevenzione verso i napoletani, vi prego.

Ilaria D'Amico contro i Napoletani. Zaccone la distrugge

LE GAFFE DELLA D’AMICO

Brava e professionale è da sempre attenta alle dinamiche del tifo partenopeo; come non dimenticare quando domandò a Sarri: «Che effetto le fa vedere la sua immagine in curva accanto a quella di Maradona?» con riferimento ad una bandiera da sempre sventolata nel settore popolare. Peccato che ad essere ritratto nella stessa non era Sarri ma Pasquale D’Angelo, storico tifoso deceduto qualche tempo fa.
Ma sono solo piccole gaffe; come quando andò avanti un quarto d’ora scambiando Cerezo con Careca o chiamando Claudio Lippi il mister Marcello.

LA RACCOMANDATA

Succede, quando si lavora. E lei lo fa sodo da sempre. Non è certo una raccomandata qualunque.
Lo disse tempo fa:
“Non sopporto le scorciatoie… oggi in televisione si cerca il successo facile… io ho una lunga gavetta alle spalle… Se prevale la logica della raccomandazione mi rassegno. Questione di dignità

Anche se poi lei stessa ammise che la sua carriera è iniziata grazie ad una raccomandazione;
quella del suo amico Arnaldo Santoro, autore di Renzo Arbore, che la chiamò per “La giostra dei Gol”, suo esordio in tv.



E tutta la marea di voci che la vorrebbero essere stata “aiutata” da Pier Silvio Berlusconi o altri sono “inciuci” tipici del mondo gossip della tv.
Ilaria è bella e brava. E occupa il posto che merita.
Quello al fianco di Gigi Buffon.