Beppe Dossena analizza il futuro del calcio italiano: Dalla nazionale di Mancini al Napoli di Luciano Spalletti e Raspadori.
Beppe Dossena, ex calciatore, tra le tante, di Torino e Sampdoria ed ex campione del mondo nel 1982 ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di 1 station Radio:
In Nazionale ci sono i presupposti per tornare in auge?
“Non credo, bisogna inserire queste prestazioni in un percorso differente. In altri settori facciamo ancora fatica, siamo pronti per battaglie di un giorno, ma non per quelle più prolungate. Per quanto concerne la strategia, siamo ancora indietro. È necessario una rivoluzione culturale, oltre che l’intervento di persone competenti”.
Ci sono alcune individualità rilevanti per ripartire?
“Ci sono alcuni calciatori rilevanti come Raspadori, ma altri sono legati anche ai club, i quali tendono a fare bene”.
I calciatori chiederanno all’Argentina di saltare l’ultima di campionato prima del Mondiale…
“Mi auguro solo che siano notizie buttate al vento. Ci sono i presupposti per remare contro questo sport e i suoi valori. Avere pensieri legati al Mondiale è lecito, ma ci vuole tanto equilibrio per disputare le partite”.
Mancini è l’uomo giusto per la ripartenza dell’Italia?
“Assolutamente sì, tendo a pensare che i ragazzi della Nazionale spesso non siano motivati. E quando non ci sono i presupposti per mandare in campo i giocatori determinati è difficile. Mancini ha vinto l’Europeo, ma dovrebbe essere attuato un cambiamento”.
Pensieri su Raspadori? E sull’avvio di stagione del Napoli”
“Spalletti ha tutte le capacità per mettere in campo calciatori i quali possono scardinare le difese avversarie. Il tecnico può vincere lo scudetto con le armi possedute in rosa, soprattutto per quanto concerne l’attacco. Ma l’allenatore non potrà gestire tutta la rosa, la società dovrà essere necessariamente legata alla squadra. Luciano ha figure e jolly per arrivare fino in fondo, ma conterà la fortuna per questo andamento vittorioso, oltre il supporto del club”.
Le convocazioni delle Nazionale limiteranno lo spettacolo in Serie A?
“Spero di no. È possibile, bisogna attendere. Milan-Napoli è stata una bellissima partita. Spero di non assistere a spettacoli ai quali non vogliamo assistere”.
Pensieri sul calcio italiano?
“Il calcio italiano è obsoleto, questa è una parte che andrebbe cambiata. Dovrebbe essere avviata una rivoluzione”.
L’arrivo di Al Thani può risolvere i problemi della Samp?
“Ci sono organismi interni i quali verificheranno poi la situazione blucerchiata. Se fosse Al Thani, non ci sarebbero più problemi per nessuno. Chi vuole comprare lo fa in silenzio: emblematici sono la Fiorentina e il Milan. Faccio faticare ad avere sicurezza attualmente”.