Editoriali calcio Napoli

Serie A, un campionato senza controlli: Arbitri scadenti e gioca una squadra col presidente arrestato

La serie A è un campionato senza nessun controllo. Agli arbitri scadenti si aggiunge anche la vicenda Ferrero, presidente della Sampdoria.

 

La Sampdoria vince il derby contro il Genoa, Massimo Ferrero esulta a San Vittore.  Questa è l’immagine dell’odierna Serie A di calcio. Un campionato dove gli arbitri decidono partite e classifiche e dove si fa sempre e comunque la differenza tra nord e sud.

Il fatto quotidiano ha pubblicato un bellissimo focus sulla serie A, vi proponiamo alcuni passaggi fondamentali:

“Benvenuti in Serie A, il campionato più bello del mondo, dove gioca una squadra con un presidente arrestato. Ha scritto la Suddeutsche Zeitung che “ci sono personaggi che esistono solo in Italia. Figure dell’eterna commedia dell’arte, strepitosi funamboli sull’abisso. La dirigenza del calcio italiano in particolare è sempre stata piena di avventori, ebbri degli applausi dei tifosi, barcollanti tra megalomania e satira vera e propria”. I difensori del pallone italico diranno che è la solita protervia tedesca, che Ferrero è un’eccezione e il suo caso limite non rappresenta il nostro calcio. Ma è proprio il contrario: la sua Samp è un po’ il simbolo, solo un po’ estremo, di questa Serie A che naviga a vista, tira a campare tra trucchi, deroghe, plusvalenze, architetture societarie fantasiose”.

Er Viperetta è accusato di aver svuotato e mandato al macero alcune compagnie su cui era costruita la sua holding, per distrarre fondi e accumulare debiti. Bisogna ricordare che da circa un anno la Sampdoria non era più sotto la diretta gestione della famiglia Ferrero: la capogruppo “Holding Max” aveva trasferito le quote della “Sport e spettacolo”, la scatola che detiene il club, al “Rosan trust”, affidato al commercialista Gianluca Vidal con lo scopo dichiarato di vendere la squadra per ripianare i debiti della holding. Un’operazione discutibile sul piano sportivo, avallata dalla Federcalcio tra dubbi e critiche”.

IL CASO SALERNITANA

“Resta l’assurdità della vicenda, l’enorme danno d’immagine per la Serie A. E il tema dei controlli di onorabilità e sostenibilità sui club di calcio. Si dirà: ma cosa poteva fare la Federazione, non si può prevedere se un proprietario finirà indagato, arrestato o fallito fra qualche mese. Vero, anche se nel caso specifico non si può dire sia stata una sorpresa assoluta. Il punto è che se questo genere di situazioni continua a verificarsi, vuol dire che i controlli non ci sono, o comunque non bastano. Un campionato che si rispetti non può permettersi di avere società senza una proprietà trasparente. Soprattutto, non può permettersi di correre il rischio di perdere una squadra a metà stagione. Serva un sistema di verifiche e garanzie che assicuri che ogni club abbia le risorse per finire il campionato, qualsiasi cosa accada. Se l’obbligo di una maxi-fideiussione non è percorribile, almeno quel processo di pelo e contropelo fatto (giustamente) ad esempio in estate ai conti della Salernitana. Controlli pesanti, invasivi, anche a costo di tagliare qualche ramo secco. Invece negli ultimi mesi si sono viste solo deroghe, aiuti dallo Stato, allentamento dei controlli. Si va esattamente nella direzione opposta. Quella del calcio dell’io speriamo che me la cavo. Della nostra Serie A, di cui la Samp di Ferrero è degna partecipante”. Conclude il Fatto quotidiano

DIFFERENZE TRA NORD E SUD

In serie A ad ogni partita nella quale viene coinvolto il Napoli, si odono cori che farebbero rabbrividire Ghandi. Si incita l’eruzione del Vesuvio, si offende la città e la sua gente, ma questo è bollato sempre come semplice sfotto. Se la stessa cosa accade ad un giocatore di colore, allora i perbenisti gridano al razzismo. Una contraddizione che fa sorridere i pesci.

ARBITRI SCADENTI

La serie A, a forza di sovvertire la realtà utilizzando arbitri scadenti e fingendo di non vedere situazioni di gioco chiarissime alle telecamere, salvo poi cadere dalle nuvole quando qualcuno riesce a farvelo notare, sta distruggendo ogni interesse verso il gioco più bello del mondo, che infatti le nuove generazioni stanno abbandonando felicemente. Pensate che L’ultimo arbitro che ha assegnato un rigore al Napoli è stato Serra in Napoli – Bologna (X); da allora il bravo arbitro torinese non ha più diretto in Serie A e nemmeno è stato visto mai al VAR.  

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