Disgrazia per Lavezzi: vittima di un orribile ricatto | Gli hanno chiesto un sacco di soldi

Lavezzi (leparisien) - napolipiu

Lavezzi (leparisien) - napolipiu

La leggenda del Napoli è finita nel mirino di un’inquietante vicenda privata.

Lavezzi, per tutti “El Pocho”, non è mai stato un personaggio banale. Dentro e fuori dal campo, ha sempre brillato per carisma, passione e quel tocco di follia che lo ha reso un idolo ovunque abbia giocato. Dall’Argentina al San Paolo, da Parigi all’Albiceleste, il suo nome è scolpito nella memoria di milioni di tifosi. Eppure, a cinque anni dal suo ritiro ufficiale dal calcio giocato, la sua vita è finita nuovamente sotto i riflettori. Ma stavolta, non per i gol o per i sorrisi.

Classe 1985, cresciuto calcisticamente a Villa Gobernador Gálvez, Ezequiel Lavezzi esplode in patria con il San Lorenzo, dove conquista il campionato argentino. Il salto in Europa lo porta in Italia, a Napoli, dove si consacra come uno dei giocatori più amati della storia recente del club.

In azzurro conquista una Coppa Italia e, soprattutto, il cuore del popolo partenopeo grazie al suo stile travolgente e alla sua allegria contagiosa.

Nel 2012 il trasferimento al Paris Saint-Germain lo proietta sulla scena mondiale. Con il club parigino vince tutto in ambito nazionale: tre Ligue 1, tre Supercoppe, due Coppe di Lega e una Coppa di Francia. Intanto con la nazionale argentina colleziona medaglie e podi: l’oro olimpico nel 2008 a Pechino, l’argento ai Mondiali 2014, e due finali perse di Copa América nel 2015 e 2016. Una carriera di altissimo livello.

Dalla gloria al ritiro nei Caraibi

Dopo un’ultima esperienza in Cina, Lavezzi appende gli scarpini al chiodo nel 2019 e si ritira ufficialmente nel 2020, stabilendosi ai Caraibi per godersi la vita lontano dai riflettori. Ma nonostante l’addio ai campi, il suo nome continua a far parlare. I social, i ricordi dei tifosi, le interviste: El Pocho è rimasto nell’immaginario collettivo come simbolo di calcio passionale e spettacolare.

Poi però, qualcosa si rompe. Nel 2020, cinque anni fa, esplode una vicenda oscura che cambia il volto del racconto. Lavezzi si ritrova vittima di un ricatto sessuale, al centro di un’indagine complessa in Argentina. Un fulmine a ciel sereno che coinvolge anche la sua compagna, Natalia Borges, e che lo spinge a rivolgersi direttamente alla magistratura.

 

Ezequiel-Lavezzi (gazzettadelsud) - napolipiu
Ezequiel-Lavezzi (gazzettadelsud) – napolipiu

Il caso: un video, due profili e una denuncia

Secondo quanto riportato da Clarin e rilanciato anche dal Corriere del Mezzogiorno, due account Instagram cominciano a contattare sia Lavezzi che Natalia. I messaggi contengono dettagli inquietanti: i ricattatori sostengono di avere in possesso video hard e conversazioni esplicite. E Lavezzi, come rivelano fonti vicine all’indagine, riconosce il contenuto come autentico.

Il tentativo di estorsione è chiaro: vogliono 5.000 dollari per non diffondere i materiali. Una cifra contenuta, ma il danno potenziale — d’immagine, personale, emotivo — è incalcolabile. Lavezzi non cede. Presenta due esposti alla procura di Buenos Aires, nella sezione dedicata ai crimini informatici. E decide di mettere tutto in mano alla giustizia.