Le Interviste

Meluso Ds Lecce: “Con il Napoli non partiamo battuti. La vittoria di Torino ci ha dato coraggio”

Mauro Meluso, ds del Lecce suona la carica in vista della sfida contro il Napoli di Ancelotti. gli azzurri troveranno i salentini galvanizzati per la vittoria contro il Torino.




Il Napoli affronterà il Liverpool, nella prima gara di Champions League 2019/20 poi penserà al campionato dove lo attende la trasferta di Lecce. Il ds dei Salentini, Mauro Meluso, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio:

Domenica c’è la gara contro il Napoli…

Guarderò il Napoli stasera, è una grande squadra con un grande allenatore. È divertente vederlo giocare. Siamo consapevoli che ci aspetta una partita quasi impossibile, come quando si affrontano Juventus e Inter. Lo spirito deve essere quello di chi non parte battuto a priori. Cercheremo di giocarcela“.

Cosa le è rimasto della vittoria contro il Torino?

Negli occhi è rimasta la consapevolezza e la fiducia, che era quello che cercavamo. Ci serviva sicurezza per lavorare con più autostima. Venivamo da due partite, una fatta bene a Milano e una meno bene contro l’Hellas.

Nella partita di ieri c’è il marchio di fabbrica del nostro allenatore Liverani, che cerca sempre di essere propositivo. Non era facile andare a prendere le redini del gioco in un campo difficile come quello del Torino. Durante la sosta alcuni giocatori sono cresciuti in condizione e questo ci fa ben sperare verso il futuro. Possiamo giocarci la salvezza“.



Su Falco
Non è mia consuetudine parlare dei singoli e non è per Falco, a cui dico sempre di mettere la foto di Liverani sul comodino e baciarla ogni mattina. Il singolo nel nostro caso si esalta nel lavoro del gruppo che cresce. La squadra dà la possibilità alle qualità di Falco di emergere“.

L’arbitraggio di Giua
Viene dalla Serie C come noi, è arrivato con tanto sacrificio: si deve rodare ma andrà lontano. Ieri ha arbitrato molto bene anche se noi giustamente ci focalizziamo sugli episodi. Avrebbe dovuto consultare il Var già per il primo rigore, che non c’era, mentre il secondo ci sarebbe potuto stare, però si era a tempo scaduto“.