Conte, stile e ambizione: «Vincere è l’unica cosa che conta»

Napoli-Atalanta 0-3: la lezione di Conte che i media non vogliono raccontare

Inimitabile, travolgente, diretto. Antonio Conte è fatto così: non conosce le mezze misure, parla per vincere, agisce per vincere e si arrabbia se qualcosa può anche solo lontanamente ostacolare la strada verso il successo. E non cambia mai. Lo ha fatto alla Juventus, lo ha fatto all’Inter, lo sta facendo oggi con il suo Napoli, primo in classifica in Serie A, in un duello serrato con l’Inter di Inzaghi.

Lo stile è sempre lo stesso, come racconta Il Mattino: alla vigilia della gara col Monza, lo sfogo inatteso: «A Napoli tante cose non si possono fare. Non voglio passare per bugiardo». Dopo la vittoria, altra stoccata: «Chi mi prende deve puntare allo scudetto. Non posso tollerare che il mio fondoschiena venga abusato».

Un passato di frasi iconiche
Conte non è nuovo a questo tipo di uscite. Indimenticabile il “non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100” ai tempi della Juventus nel 2014, preludio all’addio. Alla guida dell’Inter, nel 2019, alzava la voce contro i ritardi sul mercato: «Abbiamo la rosa corta, stiamo raschiando il fondo del barile». E anche in quell’occasione non si fece scrupoli nel mandare messaggi chiari a dirigenza e ambiente.

Conte chiede, per ottenere
A Monza non ha risparmiato nemmeno qualche parola infuocata verso la tribuna dopo il gol di McTominay, simbolo di una tensione che nasce da una richiesta precisa: avere le giuste armi per combattere. Perché Conte non accetta di arrivare secondo. Lo ha dimostrato accettando una sfida complessa, quella di risollevare un Napoli ferito, e lo sta ribadendo adesso che il tricolore sembra davvero a portata di mano.

Una città che lo ama, un futuro da scrivere
Il tecnico salentino continua a professare amore per Napoli e i suoi tifosi, ma non intende rinunciare al suo modo di essere. Anche perché, come sottolinea Majorano su Il Mattino, a gennaio ha perso Kvaratskhelia senza ricevere un sostituto. Il suo messaggio è chiaro: “Vi porto in alto, ma dovete sostenermi”. La palla ora è nelle mani di De Laurentiis.

Nel frattempo, Conte guarda solo alla prossima sfida. Il futuro per lui è sempre e solo il prossimo 90’. Da vincere, ovviamente.