Corriere dello Sport: “Conte, chiude il cerchio”
Supercoppa con il Bologna dopo quarantatré giorni che hanno ribaltato umori, certezze e prospettive. Una parabola netta, raccontata da Fabio Mandarini sulle colonne del Corriere dello Sport, che fotografa un Napoli caduto, scosso e poi rialzatosi con orgoglio. Domani alle 20 italiane, all’Al-Awwal Park illuminato di blu nel cuore della capitale saudita, gli azzurri si giocano molto più di un trofeo: si giocano il senso di un percorso. Lo scrive Fabio Mandarini del Corriere dello Sport, inviato a Riyadh.
Il 9 novembre sembrava la fine di tutto. La sconfitta in campionato contro il Bologna di Italiano, la durissima analisi di Conte, la settimana di riflessione a Torino: scenari cupi, gruppo svuotato, sogni ridimensionati. E invece, come sottolinea ancora Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, da quel trauma è nato un nuovo inizio. Cambio di modulo, crescita collettiva, l’esplosione di Neres, la scoperta di Lang, cinque vittorie consecutive, qualche fisiologica frenata e poi il successo contro il Milan in semifinale di Supercoppa. Il Bologna, paradossalmente, come scintilla della rinascita.
Antonio Conte arriva così all’ottava finale della sua carriera, dopo quelle disputate con Juventus, Chelsea e Inter. Di fronte ci sarà Vincenzo Italiano, tecnico abituato alle finali, alla quinta consecutiva dal 2023. Chi vincerà porterà a casa il secondo titolo in sette mesi dopo scudetto e Coppa Italia. Un incrocio affascinante, che Fabio Mandarini racconta sul Corriere dello Sport ricordando quanta strada sia stata fatta dal primo scontro diretto in Serie A, traumatico ma decisivo per la svolta.
Il Napoli ha stretto i denti, ha giocato otto partite in ventisei giorni con una rosa ridotta all’osso, ha resistito a un’emergenza continua. È tornato feroce, forse più di prima. La finale di Riyadh sarà la nona gara di una maratona tra Italia, Portogallo e Arabia Saudita, e avrà un valore simbolico enorme. Lo evidenzia Fabio Mandarini del Corriere dello Sport, riportando anche il peso tattico della sfida.
C’è anche un viaggio nel tempo. Quattrocentoottantaquattro giorni fa, alla seconda giornata del campionato 2024-2025, Conte firmava la sua prima vittoria da allenatore del Napoli proprio contro il Bologna, con un 3-4-2-1 cucito su misura. Era un altro Napoli, senza McTominay e con il 4-3-3 ancora solo un’idea di mercato. Finì 3-0. Al ritorno, sempre al Dall’Ara, sono arrivati un pareggio e poi la sconfitta che ha cambiato tutto. Ora lo scenario è Riyadh. Dal Dall’Ara al deserto saudita, il cerchio è quasi chiuso. Come ricorda ancora Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, Conte le due finali di Supercoppa giocate le ha vinte entrambe. Stavolta, per completare il disegno, serve solo l’ultimo passo.
