Corriere dello Sport: “Con Lobo play è un altro Napoli”
Le cose al loro posto: palloni, traiettorie, chiusure. E soprattutto Stanislav Lobotka. Con il ritorno dal primo minuto dello slovacco, giovedì nella semifinale di Supercoppa contro il Milan, il Napoli ha ritrovato il suo faro. Lo racconta Fabio Tarantino sul Corriere dello Sport, sottolineando come l’azzurro sia tornato a illuminare gioco e manovra con quella naturalezza che lo rende unico nel suo genere.
Domani, nella finale contro il Bologna a Riyadh, Lobotka sarà di nuovo il perno accanto a McTominay, pochi passi davanti ai centrali, libero di muoversi ovunque per schermare avversari, raffreddare il pallone e dare ordine. Con lui in campo è un altro Napoli: lo certificano la costruzione dal basso, il palleggio, la pressione, il recupero immediato e le ripartenze. Non si diventa insostituibili per caso, come ribadisce Fabio Tarantino sulle colonne del Corriere dello Sport.
Antonio Conte si affiderà ancora a lui per cancellare la sconfitta del 9 novembre e per andare a caccia di un trofeo che manca nella carriera di Lobotka. Un motivo in più per ripetere la prova autoritaria vista contro il Milan, in una serata che ha incrociato anche il suo idolo Modric, prima spettatore e poi avversario nel finale. Contro il Bologna di Italiano, squadra che fa del palleggio uno dei suoi marchi, servirà la miglior versione di Lobo e il miglior McTominay, la coppia che ha ridisegnato il centrocampo dopo il ko del Dall’Ara. Lo evidenzia ancora Fabio Tarantino del Corriere dello Sport.
Nel 3-4-2-1 di Conte i due lavorano vicini in orizzontale, poi si ritrovano in verticale: Lobotka a coprire, McTominay ad attaccare l’area. Sincronismi, empatia tattica, intesa totale nella zona dove si decidono contrasti e destini. Un equilibrio che ha accompagnato la rinascita azzurra.
Per Conte, Lobotka è un «giocatore fondamentale». Non solo parole, ma numeri: 51 presenze con l’allenatore salentino in panchina. A fine stagione, proiettando i dati, proprio Conte diventerà il tecnico con cui lo slovacco avrà giocato di più, superando Spalletti, l’allenatore dello scudetto 2023. Un altro segnale della centralità di Lobo, come sottolinea Fabio Tarantino sul Corriere dello Sport.
La Supercoppa resta un vuoto in bacheca. Nel 2024 sfumò in finale contro l’Inter, decisa da Lautaro al novantesimo. Ora la rivincita passa da Riyadh, con un avversario diverso ma lo stesso obiettivo. Lobotka una finale con il Napoli l’ha già vinta: Coppa Italia 2020 contro la Juventus, ai rigori, con Gattuso in panchina. Prima ancora, nel 2015, il successo in Coppa di Slovacchia con il Trencin. Dieci anni dopo, un’altra gara secca, un altro trofeo da inseguire. Lobo sa come si fa.
