Corriere dello Sport: “Napoli ha un nuovo re”

Corriere dello Sport: “Napoli ha un nuovo re”

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Si scrive Conte, si legge re. Il Napoli è rientrato ieri mattina a Capodichino, poco dopo le 7.30, proveniente da Riyadh con un carico speciale in più: la Supercoppa italiana, alta 77 centimetri e pesante sette chili e mezzo. È il terzo trionfo azzurro nella competizione dopo quelli del 1990 e del 2014, il sedicesimo titolo complessivo della storia del club. Lo racconta Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, sottolineando come per Antonio Conte si tratti del decimo trofeo della sua carriera da allenatore.

Il cerchio si chiude dove tutto sembrava essersi incrinato. Dal Bologna di novembre al Bologna battuto nella finale nel deserto: un percorso che nemmeno Giotto avrebbe saputo disegnare meglio. Il 9 novembre, al Dall’Ara, la sconfitta aveva aperto una crisi profonda, culminata con una frase diventata simbolo: «Non voglio accompagnare il morto». Parole che, come evidenzia ancora Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, sembravano l’epitaffio di un regno. E invece erano soltanto l’inizio di una scossa di assestamento.

Il Napoli si è rialzato, ha colmato con cuore e identità i vuoti lasciati da assenze e problemi, rispondendo nel modo che Conte conosce meglio: vincendo. Il successo in Supercoppa è il secondo titolo in sette mesi, dal 23 maggio al 22 dicembre, un ponte dorato che conduce dritto verso il centenario del club, in programma il 1° agosto 2026. Conte e la sua squadra hanno ora il compito di scrivere l’ultima pagina del novantanovesimo anno di storia, come rimarca il Corriere dello Sport.

Non c’è tempo per fermarsi. Sistemata la coppa in bacheca, il Napoli torna immediatamente a pensare al campionato. Domenica riparte la corsa scudetto, con l’Inter avanti di due punti e il Milan di uno. Le grandi deluse della Supercoppa saranno proprio le prossime avversarie dei campioni: un calendario che, secondo Fabio Mandarini, amplifica l’effetto Conte, capace di vibrare dall’Arabia all’Italia.

Intanto i numeri certificano la statura del tecnico: cinque scudetti, una Premier League, tre Supercoppe italiane su tre partecipazioni e una FA Cup. Dieci trofei, quattro finali vinte su otto disputate. Il prossimo obiettivo è esportare il marchio Conte anche in Europa, dopo la finale di Europa League persa con l’Inter nel 2020. Prima, però, c’è la qualificazione agli ottavi di Champions League, che il Napoli tornerà a inseguire dal 20 gennaio a Copenaghen, come ricostruisce il Corriere dello Sport.

Il calendario, però, non concede tregua. Sette partite in 23 giorni, da Cremona a Copenaghen, praticamente una ogni tre giorni. Una nuova maratona. Alla ripresa degli allenamenti, nel giorno della Vigilia, la cena celebrativa sarà già un ricordo. È il metodo Conte: mangiare bene per tornare subito ad avere fame. A Riyadh c’erano Allegri, Chivu e Italiano; il Napoli ha battuto Milan, Inter e Bologna, ovvero i dominatori del calcio italiano degli ultimi anni. Al netto delle assenze di Juventus e Atalanta, lo scettro è tornato azzurro. E, come conclude Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, oggi è saldamente nelle mani di Antonio Conte.