Corriere dello Sport: “Napoli, il tre nel deserto”

Corriere dello Sport: “Napoli, il tre nel deserto”

Riyadh si tinge d’azzurro e incorona il Napoli. La Supercoppa italiana parla napoletano: 2-0 al Bologna e terzo trofeo nella storia del club dopo i successi del 1990 e del 2014. Una finale senza sbavature, raccontata con precisione da Fabio Mandarini sulle colonne del Corriere dello Sport, inviato in Arabia Saudita per seguire da vicino l’epilogo del torneo.

Il protagonista assoluto è Neres, imprendibile, devastante, semplicemente immarcabile. Due gol di straordinaria fattura che mandano in tilt la difesa rossoblù e ricordano, per eleganza e cattiveria tecnica, le perle di Baggio e Del Piero, spettatori interessati di una notte perfetta. Il primo, al 39’, è un arcobaleno a giro all’incrocio, allo stesso minuto già fatale al Milan in semifinale. Un segnale, sottolinea ancora Fabio Mandarini del Corriere dello Sport, di una superiorità netta, mai realmente in discussione.

Accanto al brasiliano, Hojlund lavora nell’ombra ma risulta determinante: gioco di sponda, fisicità, intelligenza tattica. Il sogno Seleção torna d’attualità per Neres, che vola a ritmo altissimo e trascina il Napoli di Conte verso la tredicesima accoppiata scudetto-Supercoppa della storia azzurra. Un dato che il Corriere dello Sport, con l’analisi di Fabio Mandarini, incastona nel solco della grande tradizione partenopea, a 35 anni di distanza dall’epoca di Careca.

Antonio Conte firma il secondo titolo in sette mesi e il decimo della sua carriera: tre finali di Supercoppa, tre trofei. Mister Supercoppa. Riyadh chiude il cerchio anche rispetto alla caduta del Dall’Ara, 43 giorni fa, che aveva acceso una crisi lampo. Da quella sera, il Napoli è cresciuto fino a diventare una belva. E nella notte saudita arriva anche un traguardo simbolico: Di Lorenzo eguaglia Maradona per numero di titoli in azzurro e per la storica doppietta campionato-Supercoppa, come ricordato ancora da Fabio Mandarini del Corriere dello Sport.

Onore al Bologna, comunque protagonista di un percorso storico. L’impresa contro l’Inter resta, ma in finale la differenza è apparsa evidente. Fino al raddoppio, una sola vera occasione con Ferguson contro un dominio territoriale e tecnico del Napoli. Ravaglia tiene in piedi la gara finché può, poi l’errore in palleggio spalanca la strada al bis di Neres. Italiano manca l’impresa, ma cinque finali consecutive dal 2023 restano un vanto.

Il Napoli, però, ha qualcosa in più: qualità, esperienza, campioni. Pressione feroce, 5-4-1 perfetto, Lobotka geniale nel controllo del centrocampo, Politano inesauribile sulla fascia, scambi letali tra Neres e Hojlund. Un’organizzazione totale, da squadra matura. Da grande. Da campioni. Così, come racconta ancora il Corriere dello Sport attraverso la firma di Fabio Mandarini, il deserto consegna agli annali una notte azzurra destinata a restare.