Si è presentato in conferenza stampa con la scioltezza, la serenità e la tranquillità di chi nella sua carriera ha visto tanto e tutto, da calciatore prima e da allenatore dopo. Juventus-Napoli una partita come le altre per Carletto Ancelotti. Lo dice il suo ricchissimo palmares, fatto di cinque Champions e quattro coppe intercontinentali. In poco o più di mille panchine. Ma anche di sette campionati vinti in cinque paesi diversi, giusto per elencare i successi più importanti. Da calciatore o da allenatore, non fa alcuna differenza.
Perchè Juventus-Napoli va servita così. Con una velata indifferenza. Perchè poi le motivazioni verranno da sè. I ragazzi in campo lo sanno. Il campionato 2017/2018 si è concluso da poco e la ferita brucia ancora. Il direttore d’orchestra rispondeva al nome del Comandante Sarri, oggi c’è Ancelotti, ma in campo i protagonisti sono gli stessi, eccezion fatta per Jorginho oggi al Chelsea. Torino, Juventus e lo Stadium… non si può non ricordare e non riportare la mente e il cuore a quel minuto novanta e all’arcobaleno di Callejon con lo stacco imperioso di Koulibaly. Non so se tre metri sopra al cielo, ma di sicuro quella decina di centimetri sopra Benatia, utili per trafiggere Buffon e tutto il mondo bianconero in campo e fuori. Eroi per una notte vero, ma è sempre bello vedere certe facce ‘un pò così’.
Ancelotti avrà dormito abbastanza per svegliarsi riposato e con la mente lucida. Juventus-Napoli non gli avrà tolto il sonno, ma avrà capito fin da subito che questa, è una sfida infinita e che da queste parti è una questione seria. Lo sarà anche per Carletto. Magari non lo dimostra. Ma su quella panchina si è seduto per due stagioni (1999-2001), e il divorzio non è stato di quelli pacifici. Non sappiamo cosa avrà in mente, ma la voglia di farle uno scherzetto sicuramente ci sarà.