Primo Piano

Juve può ancora retrocedere: non dimentichiamo la manovra stipendi

La Juve è stata penalizzata di 15 punti dalla corte federale, ma c’è ancora il caso stipendi da trattare e possono arrivare altre sanzioni.

È stata una vera stangata la sentenza della corte federale che ha inasprito le richieste del procuratore Figc Giuseppe Chiné. Alla fine sono arrivati 15 punti di penalizzazione per la Juve, che ora può fare ricordo al Collegio di garanzia del Coni.
La disposizione della corte federale sarà subito attiva, quindi la classifica di Serie A cambierà subito ed a questo punto la Juventus ha 22 punti in classifica.

Juve: la manovra stipendi

Ma non è finita qui, perché per ora è stato preso in considerazione solo la questione della plusvalenze fittizie. Ma sulla Juve, oltre alla questione giudiziaria con l’inchiesta Prisma della Procura di Torino, pende un’altra spada di Damocle.

Nel caso specifico si tratta della manovra stipendi per le annualità 19/20 e 20/21. In questo caso ci sono le chat di Chiellini che possono essere decisive, oltre alla famosa carta segreta di Cristiano Ronaldo che rivuole i suoi 20 milioni di euro.

Il caso stipendi alla Juve potrebbe portare ad altre sanzioni, applicando l’articolo 31 comma 2 del codice di giustizia sportivo che parla di “violazioni in materia economico-finanziaria e gestionale”, stabilendo che, in caso di “alterazioni di documenti, quindi scritture private che posticipano il pagamenti degli stipendi”,

si può arrivare a “conseguenze superiori alla penalizzazione”. La norma prevede che, in caso di ottenimento dell’iscrizione al campionato attraverso l’alterazione di documenti, di scritture private che posticipano i pagamenti dovuti ai calciatori nella stagione 2021/22, o addirittura rinunciano fittiziamente, il club può essere “escluso dal campionato, retrocedere all’ultimo posto e perdere i titoli sportivi“.

La nuova classifica della Serie A.
Chiudi

Benvenuto su napolipiu.com

Consenti gli annunci sul nostro sito Sembra che tu stia utilizzando un blocco degli annunci. Ci basiamo sulla pubblicità per finanziare il nostro sito.