Come si vive il calcio al tempo del Coronavirus? calciatori, club e lege alle prese con l’epidemia da Covid-19.
Il calcio al tempo del Coronavirus vive un clima surreale. Calciatori positivi al covid-19, club che rischiano il fallimento. Europei e campionati congelati.
Il tecnico del Napoli Gennaro Gattuso in una recente intervista al quotidiano portoghese Record rispondendo ad una domanda sull’emergenza coronavirus in Italia ha risposto citando una frase di totò tratta dalla Livella: “ possiamo esser nobili o senzatetto, ma alla fine finiamo tutti sotto la stesa terra“.
Nelle parole di Gattuso sono chiare e significative su come il mondo del calcio stia vivendo l’emergenza Coronavirus.
IL CALCIO AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
Il Coronavirus ha fermato il calcio, prima di lui ci erano riuscite, parzialmente, le guerre. La macchina per fare soldi si è arresa al virus COVID-19. Il circo del pallone ha detto stop e cerca soluzioni per ripartire meglio di prima, almeno si spera.
UEFA e FIFA subito in disaccordo su campionati ed europei, in Italia la lega di serie A cerca la soluzione migliore per far ripartire il campionato, ma le ipotesi al vaglio non convivono tutti.
La stagione 2019-2020 va conclusa entro una data che di fatto è già fissata: il 30 giugno. E’ questa una cosa resa necessaria dal fatto che i contratti dei giocatori scadono proprio quel giorno e affinché si possa ‘sforare’ sarebbero necessari dei provvedimenti presi a livello internazionale.
Affinché si possa riuscire a chiudere il campionato entro il 30 giugno, è necessario che si riparta ad inizio maggio. Detto che comunque è complicato fare previsioni, la realtà è che il campionato ripartirà quando ci saranno effettivamente le condizioni per farlo.
Nel caso in cui si dovesse effettivamente riprendere il torneo ad inizio maggio, il calendario sarebbe fittissimo e non lascerebbe spazio ad ulteriori stop, ma non è da escludere anche un’altra eventualità: un ulteriore rinvio che porti alla necessità di organizzare playoff e playout.
Tra le ipotesi valutate c’è stata anche quella di non portare a termine il campionato e di non assegnare quindi il titolo. Come più volte ribadito, l’obiettivo è quello di portare i tornei alla loro naturale conclusione e quindi questa al momento è un’opzione che, seppur non può essere scartata, va considerata come la più remota.
EURO 2020 RINVIATO
Il rinvio dei Campionati Europei è diventata una scelta obbligata. La massima competizione continentale è in programma tra il 12 giugno ed il 12 luglio, ma è impensabile che si possa pensare di giocare quando ancora non si sa quando le varie Federazioni riusciranno a portare a termine le rispettive stagioni.
Nei giorni scorsi si è fatta largo anche l’ipotesi di un torneo spostato tra novembre e dicembre 2020, ma tale opzione va scartata perché porterebbe ad uno stravolgimento dei calendari della prossima stagione. Già nelle prossime ore, dovrebbe arrivare l’ufficialità del rinvio della competizione al 2021. Il calcio al tempo del coronavirus è anche questo.
CALCIATORI POSITIVI AL COVID 19
Ha commosso il web l’immagine di Ezequiel Garay, difensore argentino del Valencia contagiato dal Coronavirus, che dal vetro bacia la moglie Tamara Gorro. Il giocatore è stato il primo caso di coronavirus in Liga.
In Italia ci sono 11 giocatori positivi al coronavirus.
JUVENTUS
Rugani (11 marzo)
SAMPDORIA
Manolo Gabbiadini (12 marzo) – Omar Colley (13 marzo) – Albin Ekdal (13 marzo) – Antonino La Gumina (13 marzo) – Morten Thorsby (13 marzo) – Fabio Depaoli (14 marzo) – Bartosz Bereszynsky (14 marzo
FIORENTINA
Dusan Vlahovic (13 marzo) – Patrick Cutrone (14 marzo) – German Pezzella (14 marzo).
CLUB VICINI AL FALLIMENTO
Il calcio al tempo del Coronavirus tocca anche quanto di più sacro ci sia nel mondo del pallone. Gravissime sono le pèerdite economiche che i club stanno sopportando. Tra questi ci sono anche le fortissime perdite dei titoli in borsa come nel caso della Juventus.
La società bianconera, Il club bianconero concede quasi il 9% in Borsa. Per la precisione -8.72%, -55,35% rispetto alle performance di un mese fa, -58,09% rispetto a 6 mesi fa e ben -59,69% rispetto ad un anno fa. Male anche FCA dopo il blocco della produzione in Italia fino al 27 marzo.
LA SALVEZZA VIENE DA NAPOLI
Sarò tacciato di eccessivo campanilismo, ma la speranza per il calcio e per debellare il coronavirus viene da Napoli. Il farmaco sperimentato da Paolo Ascierto, direttore dell’unità di Immunologia clinica del Pascale sta dando ottimi risultati. Il sud si è impegnato con tutte le scarse risorse in questa guerra mettendo in campo tutta l’intelligenza e la capacità di cui dispone. Da Bari è arrivato il primo test su sangue che da una risposta affidabile al 100% in 15 minuti.
Bisogna investire su Napoli per risollevare il calcio e l’Italia dal Cornavirus.