Non ci sono nemmeno i soldi per la benzina: LA SOCIETÀ È FALLITA | Ripartono (forse) dai dilettanti

pallone calcio (lapresse) - napolipiu
In un calcio sempre più milionario, c’è chi non riesce nemmeno a pagarsi la trasferta.
I bilanci non mentono, e la realtà economica di molte squadre italiane – soprattutto quelle delle categorie inferiori – è ormai al collasso. Mentre i grandi club parlano di plusvalenze e investimenti multimilionari, in Serie C e D si combatte per restare in piedi. E spesso a farne le spese sono i giocatori, i tecnici e i tifosi, lasciati in balia dell’incertezza e delle promesse non mantenute.
Sono tante le società che stanno vivendo un vero e proprio incubo economico: stipendi arretrati, strutture fatiscenti, trasferte improvvisate e tagli drastici a ogni voce di spesa. Squadre storiche, con un passato glorioso alle spalle, che oggi arrancano tra fideiussioni mancanti e presidenti scomparsi dai radar. In certi casi, nemmeno la salvezza sportiva basta per garantire un futuro.
Molte società cercano soluzioni creative: crowdfunding tra tifosi, sponsor locali, perfino collette interne allo spogliatoio. C’è chi si affida ai Comuni, chi alla Regione, chi spera in nuovi investitori che però, spesso, non arrivano. E quando i conti non tornano, il rischio è quello di ritrovarsi fuori dai campionati professionistici, costretti a ripartire dai dilettanti o, peggio, a scomparire.
Tra i casi più emblematici dell’ultimo periodo, spicca quello di un club che ha segnato la storia del calcio italiano e che oggi si ritrova a lottare non per una promozione, ma per sopravvivere.
Autogestione totale
In vista della prossima trasferta a Crotone, i giocatori del Foggia hanno deciso di pagarsi da soli l’hotel per il ritiro in Calabria. Una scelta obbligata, nata dalla volontà di evitare un viaggio in giornata, come previsto inizialmente dalla società in crisi nera. Dopo l’infinita trasferta in pullman fino a Biella per affrontare la Juventus Next Gen, la squadra – in accordo con l’allenatore Luciano Zauri e il direttore sportivo Luca Leone – ha scelto di agire in autonomia.
Una scena da dopolavoro aziendale più che da squadra professionistica, eppure è questa la situazione attuale dei rossoneri. Con il presidente Nicola Canonico dimissionario dal 31 marzo e il club senza guida finanziaria, i calciatori si stanno gestendo da soli, nel silenzio e nell’indifferenza delle istituzioni.
Ripartenza dai dilettanti?
Se non arriverà un intervento concreto nelle prossime settimane, il Foggia rischia seriamente di sprofondare. Tecnicamente la squadra è ancora in corsa nei play-off, ma è evidente che la priorità non è più il campo. Si pensa solo a concludere la stagione con dignità, poi sarà il tempo delle decisioni.
Fallimento? Cessione all’ultimo minuto? O una dolorosa ripartenza dalla Serie D? Tutte ipotesi aperte. Ma una cosa è certa: il calcio, quello vero, è anche questo. Fatica, sacrificio e, purtroppo, conti che non tornano. E mentre in TV brillano i riflettori della Champions, c’è chi, come il Foggia, si paga la benzina per non fermarsi.