Per Andrea Dossena il Napoli ha la mentalità giusta per vincere a Liverpool. Dossena ha parlato anche del tema razzismo raccontando un simpatico aneddoto.
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Andrea Dossena centrò gli ottavi di Champions col Napoli, ma ha giocato anche nel Liverpool. L’esterno voluto da Mazzarri ha parlato al quotidiano il Roma anche della sfida di lunedì sera contro l’Atalanta e ha raccontato un simpatico retroscena su Napoli e il tema razzismo:
Dossena sul Napoli
“Il Napoli ha disputato un ottimo girone di Champions, non ha mai perso neanche una partita. Dopo lo sfortunato sorteggio la squadra ha mostrato grande qualità in un girone molto complicato. Già dall’inizio si sapeva che si sarebbe deciso solo all’ultimo. Bisogna giocare per vincere, il Napoli, ora hai la mentalità giusta per centrare l’obiettivo degli ottavi”.
Il Napoli è atteso a Liverpool
“A Liverpool per il Napoli sarà un po’ come per le altre squadre quando si ritrovano a giocare nel San Paolo delle grandi occasioni. Andare via da Fuorigrotta con una vittoria è praticamente impossibile, basta guardare i numeri. Solo il Real Madrid, tre volte campione d’Europa, è riuscito a vincere al San Paolo, mentre le altre hanno tutte perso o pareggiato. C’è di buono che al Napoli il pareggio andrebbe bene”.
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L’ultima volta che il Napoli ha centrato gli ottavi di finale c’era anche Andrea Dossena
“Ho avuto la fortuna di vivere quegli anni in cui si tornava in Europa dopo una vita. Ricordo ancora quando, la stagione precedente, abbiamo centrato l’ingresso in Champions League. E la festa successiva. Sono momenti indimenticabili. E’ stato un peccato conquistare la qualificazione col Villarreal in trasferta, mentre se ce l’avessimo fatta col Manchester City in casa sarebbe stato diverso. Dopo aver dato il massimo in campo, vedere il tifoso felice sugli spalti ci dava una grande gioia“.
Atalanta-Napoli gara difficile?
“La partita di Bergamo è sempre stata difficile. L’Atalanta è una squadra fisica, agonistica, quando tutti stanno bene va a mille. E’ una trasferta molto ostica. Al Napoli non si può recriminare nulla per questa prima parte di stagione. In campionato è stato perso qualche punto, ma è normale. L’anormalità sta nell’altra squadra, la Juventus, che non perde mai“.
D’attualità il tema razzismo, una piaga del nostro Paese. La differenza con le altre nazioni è tanta?
“Ho girato tanto, sono stato all’estero, ho avuto compagni di squadra di ogni nazionalità. La mia forza è sempre stata adattarmi. Ricordo che quando arrivai a Napoli Cannavaro mi disse che per stare bene lì dovevo diventare napoletano. E lo feci. In generale credo che si tratti di un problema culturale. Bisogna partire dalle scuole, dall’educazione sociale. L’offesa non deve esserci. Se non si sfocia nel volgare e nel razzismo, però, per me lo sfottò deve starci. Lo striscione ‘Giulietta è una zoccola’, ad esempio, a me ha fatto impazzire. Quello che non deve esserci è l’insulto“.