La Campania sorprendentemente non è in zona arancione, ma gialla. Ma le cose possono cambiare col nuovo monitoraggio.
Tutti si aspettavano la Campania in zona arancione per le misure di contenimento relative alla diffusione del coronavirus. Eppure il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa in merito all’ultimo Dpcm ha messo Campania in fascia gialla, con restrizioni meno stringenti rispetto alle altre, molto criticate anche da De Luca. Le cose però potrebbero cambiare a breve, come scrive Repubblica che sottolinea come la Campania “contro ogni previsione ed evidenza, si ritrova nella fascia gialla. Probabilmente per i dati poco chiari forniti dalla Regione. È il motivo che spinge il Cts e l’Iss a non comunicare un monitoraggio aggiornato, limitandosi a tradurre in restrizioni quello del 25 ottobre“.
Campania zona arancione: ecco i dati
“Ieri, per inserire le sei Regioni nelle zone rossa e arancione è stato infatti usato il monitoraggio di venerdì scorso, basato sui dati dal 19 al 25 ottobre. Un po’ vecchiotti. Nuovi dati però non ce n’erano. Ieri mattina la Cabina di regia, nella quale ci sono anche rappresentanti delle Regioni, si è riunita in via straordinaria per tentare di fare un monitoraggio anticipato rispetto a quello del venerdì ma i tecnici si sono subito resi conto che i numeri inviati dalle Regioni non erano ancora completi. E così hanno dato il via libera all’utilizzo del vecchio rapporto” scrive Repubblica.
Le cose però potrebbero cambiare con l’aggiornamento dei dati, che potrebbero portare la Campania e altre regioni in zona arancione: “Nel giorno in cui scatteranno i provvedimenti restrittivi in tutta Italia, domani, la Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità si riunirà nuovamente per il suo appuntamento settimanale. Produrrà un altro monitoraggio in base al quale ci saranno certamente da inasprire le misure per certe Regioni, che passeranno così da gialle ad arancioni o da arancioni a rosse. E Roberto Speranza dovrà preparare molto probabilmente nuove ordinanze“. A rischiare sono Toscana, Veneto, Liguria e Campania.
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