Con BrùNapoli diventiamo amici e bambini per un giorno. Presentato a palazzo Caracciolo il libro di Bruno Marra, uno spaccato sulla napoletanità.
Di : Fabrizio Piccolo
NAPOLI-“Presentare un’opera è difficilissimo se lo fai con i giornalisti o con gli amici, oggi ci sono tutte e due le categorie quindi sarà ancora più dura”. Aveva presentato così la mattinata a Palazzo Caracciolo dove si doveva battezzare l’opera prima di Bruno Marra “BrùNapoli”, raccolta di racconti di napoletanità e umanità – che poi è la stessa cosa o quasi – il moderatore Pierpaolo Petino nel dare il via alla conferenza stampa con l’autore.
Ma se è stato difficile è solo perchè mai s’era vista tanta partecipazione sentita, tanta commozione, tanto affetto in assenza totale di quello che normalmente si vive in una conferenza. Nessun collega che guarda torvo l’altro, nessuno che vuole tenersi per sè una notizia in esclusiva, nessuno che vuole prevaricare. La parola d’ordine, in questa mattina di emozioni, di lacrimucce e di sorrisi, era condividere.
Condividere con Bruno Marra questa gioia. Tutti presenti non per dire io c’ero ma per dire “io sto con te”. Italo, che rivendica giustamente orgoglioso gli anni in cui manco il SuperSantos c’era ma i palloni di pezza. Ilario che deve mettersi gli occhiali da sole per provare (invano) a nascondere le lacrime mentre viene vinto dalla commozione.
Anna e Monica che colgono i lati sottili di racconti e dediche, Antonio che aspetta già il secondo libro, Adriano che confessa dopo che si è salvato dall’emozione live solo perchè ha aspettato di parlare per ultimo e tutti quelli che sono intervenuti – in voce o anche solo in applausi, in presenza, in sorrisi – per testimoniare non solo l’amicizia ma anche quello che dietro si portavano dietro.
La felicità per vedere nata qualcosa che tutti, tutti noi, aspettavamo da tempo. Un libro suo. Questo libro.
C’erano vecchi e nuovi colleghi, vecchi e nuovi amici, vecchi e nuovi lettori che se l’hanno letto già rileggeranno presto BrùNapoli e se non l’hanno letto ancora lo faranno entro domattina, sicuro.
E c’ero io. Che immotivatamente ero insieme al relatore e all’autore, con l’ingrato compito di provare a leggere qualche stralcio del libro senza tremare troppo per l’emozione. Impresa fallita, ma pazienza. Tutto il resto è riuscito con armoniosa magia mentre in ultima fila gli amici di sempre, quelli che tutti i giorni raccolgono i pensieri in libertà del Bruno privato – da Marco N. a Luca, da Valentina a Marco C, da Vittorio a Marco S, – ne scoprivano forse per la prima volta il lato pubblico. BrùNapoli è nato in un bel giorno di fine febbraio. BrùNapoli è un libro bambino ma – scommetteci – crescerà presto.