Le Interviste

Ancelotti: “Orgoglioso di aver allenato a Napoli. Gira una bugia su mio figlio”

Carlo Ancelotti parla del Real Madrid e del suo passato a Napoli, il tecnico chiarisce anche un particolare sul figlio Davide.

Il Real Madrid è stato protagonista di una stagione straordinaria sotto la guida dell’allenatore Carlo Ancelotti, che è riuscito a portare la squadra al trionfo in Champions League nonostante un periodo di difficoltà. In un’intervista rilasciata a Il Foglio, Ancelotti ha dichiarato che il 2022 sarà uno degli anni più speciali della sua vita e che la vittoria in Champions è stata particolarmente emozionante grazie alle rimonte e ai ribaltamenti di pronostico avvenuti durante il percorso della squadra.

Anche l’esperienza di Ancelotti al Napoli e all’Everton è stata positiva, e il suo ritorno al Real Madrid è stato una sorpresa inaspettata. Inoltre, Ancelotti ha smentito le voci secondo cui il suo assistente, Davide Ancelotti, avrebbe ottenuto il suo posto solo perché è suo figlio, sottolineando che è un allenatore preparato e competente che ha già dimostrato le sue capacità in diverse squadre, tra cui il Bayern Monaco e il Napoli. Dopo la vittoria in Champions League, Ancelotti ha festeggiato con i suoi giocatori, cantando, ballando e posando con un sigaro in bocca, anche se in realtà non fuma. Ha poi sottolineato che il rapporto con i suoi giocatori è basato sulla serietà e la professionalità, ma anche sulla possibilità di divertirsi insieme in momenti di svago.

Intervista a Carlo Ancelotti

“È un’annata speciale che arriva dopo un periodo abbastanza travagliato. Si pensava che la mia carriera volgesse al termine. Una stagione unica per come abbiamo vinto, soprattutto in Champions. Rimonte spettacolari, ribaltamento di tutti i pronostici con mille difficoltà da superare. Considero questo 2022 tra gli anni più speciali che mi siano capitati nella vita. Sì, proprio dodici mesi da ricordare”.

Dall’esonero al Napoli al trionfo in Champions in 900 giorni

“È la storia del calcio, è un bel film perché a volte succede che le cose non vadano per il verso giusto. L’esperienza di Napoli è stata comunque positiva. Volevo tornare in Italia, l’ho fatto in una piazza calda, passionale. Quella all’Everton uguale: è stata una bella avventura perché abbiamo fatto cose importanti come vincere il derby di Liverpool ad Anfield dopo 22 anni. Quando mi stavo guardando in giro, arriva a sorpresa la chiamata del Madrid. Un ritorno insperato, inaspettato”.

Una bella rivincita anche per Davide Ancelotti

“Davide non ha bisogno di rivincite. È stato apprezzato in tutti i posti dove è stato: al Bayern Monaco, alla prima avventura al Real, a Napoli. La storia del raccomandato è una ca***ta. Davide è un allenatore capace, serio, sta facendo una grande esperienza, è molto preparato e competente. È della parte giovane del mio gruppo di assistenti, composto solo da italiani. I due che hanno più esperienza siamo io e il preparatore atletico Antonio Pintus, arrivato al Real dopo lo scudetto nerazzurro con Conte”.

Dopo la vittoria in finale col Liverpool Ancelotti non si è risparmiato con le feste

“Sì, ho cantato, ballato, posato con un sigaro in bocca insieme ai miei giocatori. La cosa curiosa è che dopo quell’istantanea mi sono arrivati una marea di sigari, ma io non li fumo! In ogni caso, tutto quello che faccio è legato alla relazione che ho con i giocatori. Non voglio dire che stiamo sempre a ridere e a scherzare, anzi. Il rapporto che intendo è tra persone che stanno insieme tutto l’anno: può succedere che ci siano spazi per svago e divertimento, ma ci sono anche momenti di serietà e di incazzature”.