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Giuntoli dallo scudetto ai guai della Juve: il direttore sportivo fa Harakiri

Il direttore sportivo pronto a cambiare casacca

Cristiano Giuntoli verso la Juve, il direttore sportivo ora al Napoli scelto come promotore della rinascita bianconera.

I problemi in casa Juventus sono innumerevoli e su tutti i fronti: da quello della giustizia ordinaria, a quello sportivo. Il caso plusvalenze è tutt’altro che superato e per la Juve è in arrivo una nuova penalizzazione. Da capire l’entità della stessa. I legali della Juventus sperano che sarà applicabile nella prossima stagione, così da partire ad handicap, ma almeno di salvare la qualificazione alla Champions League di quest’anno.

Ma se questo non dovesse accadere, cosa tutt’altro che improbabile, allora i bianconeri si ritroverebbero fuori dalla Champions League e dall’Europa League e con un guai clamorosi a livello economico. Insomma non proprio un bell’ambiente. Ma l’Europa potrebbe sfuggire anche in un altro caso, ovvero il filone d’inchiesta relativo agli stipendi durante il periodo Covid. La Uefa per questo motivo può escludere la Juve dall’Europa calcistica, tanto che in casa bianconera si pensa ad un patteggiamento; come nel 2006.

I problemi della Juve tutti su Giuntoli

Questa mattina si parla di un accordo praticamente trovato tra Giuntoli e la Juventus, con il direttore sportivo che deve risolvere il contratto dopo l’incontro con De Laurentiis.

In questo modo Giuntoli passerebbe dalla vittoria dello scudetto al Napoli, al dover rialzare una società piena zeppa di problemi. Paolo Ziliani sul Fatto Quotidiano segnalava che la Juve è la società che “in Serie A spende di più per gli stipendi. E ha un parco giocatori ragguardevole. Che senza le entrate delle coppe europee rischia di finire decimato. Anzi, di più. Dovendo la Juventus fare a meno per chissà quante stagioni della Champions League – che hanno garantito 80 milioni di entrate a bilancio negli anni precedenti – come farà a mantenere in rosa dodici giocatori che guadagnano dai 5 ai 10 milioni netti a stagione? Forse sarà costretta a venderli come successe all’epoca di Calciopoli, quando gli introiti diedero comunque ai bianconeri la forza per restare in piedi“.

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