Gazzetta dello Sport: “Napoli flop”

Gazzetta dello Sport: “Napoli flop”

L’Udinese probabilmente non lotterà per l’Europa né per la salvezza, ma serate come questa accendono la passione e danno senso alla stagione. Il successo contro il Napoli, maturato nella ripresa, è una di quelle partite capaci di rompere la routine e far vibrare uno stadio. Lo racconta Pierfrancesco Archetti, inviato a Udine per la Gazzetta dello Sport, analizzando una vittoria che pesa più per il prestigio che per la classifica.

I numeri parlano chiaro: il Napoli non perdeva contro l’Udinese dal 2016. Da allora, quattordici vittorie e quattro pareggi, compreso quello che spalancò la strada allo scudetto del 2023. Stavolta, però, come sottolinea ancora Pierfrancesco Archetti sulla Gazzetta dello Sport, gli azzurri cadono per limiti strutturali evidenti: rosa accorciata dagli infortuni, personalità intermittente e una fragilità costante lontano dal Maradona. Sette sconfitte stagionali, tutte in trasferta.

Antonio Conte evita metafore forti, niente “scarpe da ballerina” o immagini macabre. Parla di vento contrario, di difficoltà a navigare quando la corrente gira. Il Napoli scivola così dal primo al terzo posto, dopo tre vittorie di fila in campionato e il pesante ko di Lisbona in Champions. Una caduta che apre interrogativi, soprattutto in vista della semifinale di Supercoppa contro il Milan a Riad, come evidenzia la Gazzetta dello Sport.

La partita si decide nella ripresa. Kosta Runjaic costruisce il successo sfruttando freschezza fisica e intensità, ribaltando l’equilibrio del primo tempo. Dopo aver controllato i velocisti azzurri con marcature aggressive e una difesa a uomo, l’Udinese alza i giri e travolge il Napoli. Due gol annullati, una traversa di Piotrowski e infine la perla di Ekkelenkamp, dall’angolo dell’area all’incrocio dei pali. Un gol bello e logico, come lo definisce Pierfrancesco Archetti sulla Gazzetta dello Sport.

Sul piano tattico, il Napoli fatica a trovare soluzioni. La palla gira lenta, gli spazi alle spalle della difesa friulana non vengono attaccati con continuità e nemmeno i cambi di Conte – Politano esterno a tutta fascia, Di Lorenzo arretrato – riescono a invertire la tendenza. L’Udinese cresce, il Napoli resta fermo, pagando anche il peso delle trasferte europee ravvicinate.

Nel finale emergono anche i singoli. Zaniolo ritrova strappi e fiducia, Ekkelenkamp e Kabasele danno qualità e solidità a un gruppo più maturo. Il Napoli, invece, chiude senza tiri nello specchio, evento che non si verificava da gennaio 2024. Solo un palo di Lucca e una chance sprecata da Hojlund negli ultimi minuti. Un segnale forte, come conclude Pierfrancesco Archetti sulla Gazzetta dello Sport: Conte ora deve imparare a leggere meglio il vento, anche quando lo stadio è immerso nella calma apparente.