Rivieccio: «Napoli troppo brutto per perdere. Conte e De Laurentiis, restate uniti»

L’attore e tifoso azzurro: “Siamo alla fine, ma serve compattezza. Meglio vincere così che giocare bene e restare a mani vuote”
di Giovanni Chianelli – Il Mattino di Napoli
«Da soli si corre, insieme si va lontano». Parte da questa frase Gino Rivieccio per lanciare un messaggio chiaro al Napoli, a Conte e De Laurentiis: «Unitevi, almeno per questo rush finale». L’attore napoletano, voce nota della città, parla dal centro medico dove sta svolgendo fisioterapia: «A differenza di Lobotka, però, non mi forzo a scendere in campo», scherza. Eppure la sua grinta, da tifoso, è quella di sempre.
Ottimista (nonostante tutto)
«Non sono innamorato del gioco di Conte, ma resto ottimista», spiega. E aggiunge con ironia:
«Quest’anno posso contare sulle dita le partite in cui il Napoli ha giocato bene, eppure siamo lì, in testa. Col Napoli di Sarri ci divertivamo di più ma non vincevamo nulla».
Sì, vinciamo
«Siamo troppo brutti da vedere per perdere», sintetizza con sarcasmo. Crede nel Napoli, a partire dalla trasferta di Parma: «Affrontiamo una squadra modesta, dobbiamo concentrarci solo su di noi. Il popolo napoletano non guardi altrove, resti unito».
La formazione? Con Neres più spazio
«Mi aspetto il solito 4-4-2 con Raspadori titolare e Neres pronto a entrare prima per sparigliare tutto con le sue giocate. Ha quella brasilidade che può far male».
“Un Napoli un po’ juventinizzato”
Sul lavoro di Conte, Rivieccio si esprime con rispetto ma senza mezze misure:
«Ha portato mentalità vincente, nel bene e nel male. Ma mi fa impressione usare la parola “juventinizzato”. Pensate che ho una pagina Facebook bonificata da ogni presenza bianconera!».
La bellezza del gioco? Altrove
«Sarri, Spalletti, persino il primo Mazzarri con Lavezzi e Cavani: erano squadre frizzanti, garibaldine. Questo Napoli è diverso. L’impegno non manca, ma io sono un uomo di spettacolo: voglio anche emozionarmi davanti a una partita. E quest’anno è accaduto poche volte».
Due Napoli, due stagioni
Rivieccio divide la stagione in due parti:
«La prima parte è stata una salita bella e solida, culminata con la vittoria a Firenze. Poi la partenza di Kvara ha tolto qualcosa, ma va riconosciuta la dignità con cui il Napoli ha resistito. Ho avuto l’impressione che anche il rapporto Conte-De Laurentiis si sia raffreddato. Ma ora non conta: da soli si corre, insieme si va lontano».
“Una vittoria che fa bene a tutti”
Oltre l’aspetto sportivo, c’è l’impatto sulla città: «Lo scudetto del 2023 ha avuto un effetto fortissimo anche sul turismo. Quest’anno, se dovesse arrivare, sarà al fotofinish. Ma sarebbe ugualmente splendido».
Su Castel Volturno e lo stadio
Rivieccio si esprime anche sui progetti infrastrutturali:
«Il centro sportivo non si improvvisa in pochi mesi, ma sono fiducioso: De Laurentiis ci ha abituati a mantenere le promesse».
Sul tema stadio, però, il tono cambia:
«È una telenovela. Se va avanti così, finiamo per giocare a pallone in uno spiazzo, con gli zaini come pali. Anzi, metto a disposizione gratuitamente un mio appezzamento di terra a San Felice a Cancello. Basta che si chiuda questa storia».