Massimiliano Gallo: «Conte ha fatto un capolavoro. E ora il Maradona va rinnovato, ma deve restare dov’è»

Massimiliano Gallo: «Conte ha fatto un capolavoro. E ora il Maradona va rinnovato, ma deve restare dov’è»

Attore, tifoso e napoletano verace, Massimiliano Gallo è impegnato sul set della serie Netflix La scuola, ambientata alla Nunziatella. Ma tra un ciak e l’altro, il cuore batte sempre per il Napoli. Senza mai nominare apertamente il traguardo, per via di una scaramanzia tutta partenopea, Gallo parla però di stagione importante, del lavoro di Conte, dei protagonisti in campo e di un futuro da costruire, anche partendo dal nodo stadio.

«Non si parla di un quarto titolo – chiarisce subito –. Dopo domenica sono sfiduciato. Le prossime partite sono dure: il Parma lotta per salvarsi e il Cagliari ci tiene a fare bella figura contro di noi, per la rivalità storica».

Un Napoli da applausi, anche senza garanzie

«Comunque vada – spiega Gallo nell’intervista concessa a Il Mattino – quest’anno è stato un successo. Certo, se alla fine dovesse sfuggire tutto, passare dalla soddisfazione all’occasione sciupata sarebbe inevitabile. Ma rispetto alla stagione scorsa, con quasi 40 punti in più, i meriti restano enormi».
Conte il trascinatore, McTominay la rivelazione

«Conte ha fatto un lavoro straordinario. Ha dato almeno 15 punti in più con disciplina e serietà. Il Napoli è là in alto pur avendo una rosa, a mio avviso, meno forte di Inter, Roma e Milan. Questo dice tutto sul valore del tecnico».

E sui protagonisti:
«McTominay è il grande crack della stagione: forte, potente, trascinatore. Un valore aggiunto per tutto il campionato italiano. Anche Neres, pur limitato dagli infortuni, ha mostrato doti tecniche notevoli. Della vecchia guardia, Politano è encomiabile e non posso non citare Di Lorenzo, che stimo moltissimo».

Il calcio come riscatto culturale

«Il calcio è anche un potente attrattore turistico. Sono stato di recente al murale di Maradona e ho visto gente da tutta Italia e dall’estero. Napoli sta vivendo una trasformazione, come è successo con il cinema: da poche produzioni siamo passati a essere la seconda regione italiana per numero di set».
Stadio Maradona: restare dov’è, ma cambiare tutto

E sul futuro dell’impianto:
«Serve un salto di qualità, una “cantera” all’altezza e un centro sportivo moderno. Lo stadio? Deve restare al centro, il “Maradona” è parte dell’identità cittadina. Ma va completamente rinnovato, portandolo a una capienza di circa 45mila posti. Ho sentito parlare di un’intesa per una concessione di 99 anni: sarebbe auspicabile».

De Laurentiis? Un presidente divisivo, ma necessario

«A me piace. È uno che sta sulle scatole a molti, e questo mi rassicura. È l’opposto del napoletano folkloristico che non sopporto. Mi impegno sempre a lavorare con serietà anche per questo: per migliorare l’immagine dei napoletani».
E se arrivasse la festa?

Gallo glissa, fedele alla scaramanzia:
«Meglio parlare di cose concrete… ma come Massimo Troisi, se mai ci fosse una vittoria, mi piacerebbe festeggiare con i giocatori».