Focus di Repubblica su Campania zona gialla dopo il nuovo Dpcm di Conte, secondo il quotidiano i numeri non quadrano.
Il nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte ha sorpreso tutti con la Campania in zona gialla. Molte regioni hanno contestato il governo per le decisioni prese, ma anche i numeri utilizzati per effettuare la distinzione tra le tre fasce. Le polemiche sono ancora in atto e la possibilità che la Campania vada in zona arancione è ancora molto alta. Repubblica si sofferma sul problema e scrive:
Tutto in 21 giorni: difficilissimi per il Paese, tesi per De Luca. Ecco le cifre. Fino al 15 ottobre scorso, risultano «110 posti letto complessivi di Terapia Intensiva», così descritti inizialmente e posti in evidenza nel rituale grafico del bollettino regionale. Ieri, ultimo giorno utile, «i posti complessivi» sono diventati 590, cifra che compare ormai da giorni in basso, in corpo grafico minuscolo e in calce al bollettino. Proprio le postazioni sanitarie più difficili e complesse, perché richiedono mezzi salvavita e personale sanitario e parasanitario con esperienza specifica, segnano un incremento di ben 480 postazioni. Il primo balzo è tra 19 e 20 ottobre: si passa da 113 a 227 «posti complessivi». Passa appena una settimana e dal 28 ottobre, ecco, muta la definizione: in alto la cifra di «227» è accompagnata dalla definizione di «posti di terapia intensiva attivabili», mentre in un asterisco in basso i complessivi diventano 564. Il 29 ottobre, dopo 24 ore, i posti complessivi, sempre di Terapia Intensiva, diventano 580. Ieri sono, sempre in basso, in fondo all’asterisco, 590. Ma, a considerare l’allarme reale dei medici che dal San Giovanni Bosco al Loreto Mare, lamentano l’assenza di posti di Terapia intensiva, qualcosa in quei numeri non torna.
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