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Napoli, la protesta dei noleggiatori con conducente. La Pandemia mette a rischio migliaia di lavoratori

Napoli, la protesta dei noleggiatori con conducente. Il 3 giugno scenderanno in piazza tutte le organizzazioni di categoria. per evitare il collasso a causa della pandemia.

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NAPOLI- L’emergenza coronavirus ha messo in ginocchio l’economia italiana. Moltissime categorie sono state colpite dagli effetti della pandemia. Il governo sta cercando di correre ai ripari, ma alcune categorie rischiano il collasso.
La categoria dei noleggiatori con conducente è sicuramente tra quelle più colpite dagli effetti della pandemia. Le organizzazioni di settore hanno indetto una manifestazione di protesta per il 3 giugno prossimo.

NAPOLI, LA PROTESTA DEI NOLEGGIATORI CON CONDUCENTE

Ecco il comunicato stampa :

“Un insieme compatto di associazioni, che rappresentano bus, vetture e natanti con conducente, ha inteso invocare il diritto di manifestare la situazione di palese disagio nella quale si sono trovate a raccogliere cocci a causa dell’emergenza pandemica che ha costretto le autorità nazionali ad adottare misure drastiche sulla limitazione della circolazione delle persone.

Mercoledì prossimo, 3 giugno 2020, ACNCC, insieme a FEDERNOLEGGIO, FAI TRASPORTO PERSONE, UNITI PER L’ITALIA, ANC, ANSTRA, FEDERNCC, FINCC, FION, BUS CONDIVISO, COMITATO SIND.NCC FIUMICINO, EMET, LLP, ASS. BUS TURISTICI, AZIENDE VENETE RIUNITE, ASSOBUS CAMPANIA CONSORZIO CRUISE SERVICE IN BUS si troveranno in tutte le città d’Italia Roma/Milano/Torino/Genova/Bologna/Firenze/Ancona/Napoli/Perugia/Bari/Pescara(Aquila) per richiedere maggiore attenzione da parte del Governo centrale.

I numeri sono d’altronde emblematici a riflettere difficoltà e disagi di una categoria che vorrebbe fortemente poter evitare default e licenziamenti in massa.

L’emergenza Covid-19 ha fruttato la totale cancellazione delle prenotazioni di gite scolastiche, congressi, viaggi culturali, escursioni crocieristiche e spostamenti in genere. Le stesse attività che non rientravano tra quelle sospese dai vari DPCM e DL che si sono susseguiti dall’inizio di marzo ad oggi. Venivano lasciate aperte perché il codice ATECO 49.00 le faceva rientrare in quelle che sono considerate essenziali. In questo frangente le aziende si sono ritrovate sulla carta attive ma, di fatto, sono state fermate dalla totale mancanza di utenza. La crisi degli autobus turistici e degli ncc è tutta in questa fotografia: il coronavirus ha colpito un settore che mette al momento a rischio circa 6000 imprese bus, 30.000 aziende di ncc a pieno regime, circa 60.000 autisti, 5000 addetti per l’indotto.

Ecco, ai seguenti dieci punti, le ragioni che le associazioni, compatte rivendicare in piazza e naturalmente le richieste da avanzare, al cospetto dell’ultimo Decreto Rilancio che, ancora una volta, non interviene sul comparto trasporti turistici e sul turismo in genere:

1. Blocco totale dei leasing o altre forme di finanziamento per l’acquisto di beni mobili o immobili strumentali fino al 31 marzo 2021 con derubricazione degli interessi ad essi relativi;

2. Adeguamento del periodo di riferimento per il fondo perduto da estendersi al fatturato relativo al secondo trimestre 2019/2020 e non solo al mese di aprile visto che il comparto inizia a fatturare a maggio i servizi di marzo e aprile;

3. Allineare le misure di distanziamento agli altri paesi europei, oltre che per l’antieconomicità della procedura, per evitare il lievitare dei costi a dismisura che penalizzerebbero ulteriormente la ripresa del turismo e delle attività;

4. Recupero delle accise sui carburanti per il settore trasporto persone mediante autobus e vetture a noleggio con conducente. Attualmente il recupero è autorizzato solo per il T.P.L. poiché l’Italia, nonostante l’UE non faccia altra distinzione tra carburanti ad uso commerciale ed uso privato, ha provveduto a fare ulteriori distinzioni escludendo il trasporto turistico dalle categorie beneficiarie del beneficio;

5. Prevedere un intervento a favore della forza lavoro (autisti, accompagnatori ecc.) che attualmente, loro malgrado, risultano inoccupati e non rientranti nel campo di applicazione del DPR 7 ottobre 1963 n.1525 in attuazione dell’art. 1, c. 6 della l. 230 del 1962. Fuori dalla stagionalità e fuori dagli interventi ad essa dedicati;

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6. Conferma del co. 4 bis dell’art.92 DL 18/2020 convertito in Legge 24 aprile 2020 n.24, anziché sospendere procedure di adempimento contrattuale per i gestori di T.P.L. regionali e di trasporto scolastico;

7. Derubricazione di imposte e tasse anno 2020 per redditi prodotti nel biennio 2019/2020 per favorire il rilancio 8. Alleggerimento del costo del lavoro con abbattimento del100% del 75% del 50% e del 25% dei contributi rispettivamente per gli anni 2020, 2021, 2022, 2023, per contratti già in essere e per nuove assunzioni affinchè si possa attuare una politica di rilancio basata anche su prezzi più vantaggiosi al consumatore finale;

8. Stanziamento di un fondo di 500 milioni di euro da destinarsi ad interventi mirati a supportare il T.P.L. mediante bus e vetture ncc (Trasporti pubblici non di linea) in linea con quanto già deciso per il Trasporto pubblico di Linea;

9. Istituzione di un tavolo tecnico per la rivisitazione della L.21/92 alla luce della intervenuta sentenza della Corte Costituzionale n.56 del 26/03/2020;

10. Istituzione di un tavolo di concertazione preventiva al MIT e al Ministero del Turismo con le categorie de quo.

Il 3 giugno si manifesterà insomma tutto il disappunto per questa assurda situazione di emergenza trascurata che mina seriamente la stabilità di un’intera e corposa categoria di trasporti”.

FEDERNOLEGGIO – FAI TRASPORTO PERSONE – UNITI PER L’ITALIA – ACNCC – ANC – ANSTRA – FEDERNCC- FINCC – FION – BUS CONDIVISO – COMITATO SIND.NCC FIUMICINO – EMET – LLP – ASS. BUS TURISTICI – AZIENDE VENETE RIUNITE – ASSOBUS CAMPANIA CONSORZIO CRUISE SERVICE IN BUS”