Si dà un’occhiata alla classifica tanto per provare quella sensazione di piacere che fa sempre bene. Nulla più. Per il resto qualsiasi discorso sarà rimandato in tempi più maturi. Ma il bel sole napoletano di questa Domenica mattina, fa più calore, nonostante l’estate sia finita già da un pò. La chiamano ‘Ottombrata Romana’? E che ‘ottombrata’ sia. Vittoria di misura. Zero a Uno, e tanto basta per uscire dall’Olimpico con l’intera posta in palio e un allungo in classifica (in attesa del derby) che significa poco, ma che fa assai piacere.
La Partita
Napoli che ha sin da subito il pallino del gioco e mostra un dominio territoriale e una sicurezza tipica delle grandi d’Europa. Sessanta minuti di grande calcio, conditi dal graffio di Lorenzo Insigne al ventesimo del primo tempo (terzo gol per lui in campionato) e da una manovra che costringe la Roma solo ad essere spettatrice non pagante. Dagli spalti, tutti si godono lo spettacolo tinto d’azzurro (romanisti compresi). Giallorossi in difficoltà e fanno fatica ad uscire, e l’unica cosa da fare è prenderla con pazienza e aspettare tempi migliori. I tempi migliori arrivano intorno alla prima ora di gioco. La stanchezza si fa sentire e il Napoli abbassa i ritmi, e consegna il pallino del gioco in mano all’undici di Di Francesco. La Roma costruisce buone trame offensive, colpendo un palo (con grande intervento di Reina) e una traversa, entrambi con Dzeko. Gli azzurri che sfruttano male un paio di contropiedi (rigore netto su Mertens non fischiato, senza nemmeno chiamare in causa il Var) e la Roma che fino al triplice fischio porta sempre con sè la speranza di poter agguantare il pari. Perotti e Under (subentrato al posto di Florenzi), sono due spine nel fianco. Ma i quattro marcantoni napoletani in difesa di Reina, cacciano fuori gli artigli e difendono il risultato fino al triplice fischio di Rocchi. Napoli corsaro all’Olimpico, e vola a +5 in testa alla classifica.
In conclusione…
Un Sabato sera calcisticamente perfetto. La banda di Allegri che cade in casa contro la Lazio, con rigore sbagliato all’ultimo secondo dal ‘nuovo Messi’, e il Napoli che ne approfitta e va a sbancare l’Olimpico contro una Roma mai doma, segno di una maturità cresciuta rispetto gli ultimi anni e alla ‘tradizione napoletana’ in generale. Queste erano le gare più pericolose per gli azzurri, dove troppo spesso, anche nel recente passato, nascondevano qualche insidia di troppo. Ma il Napoli liquida la pratica in scioltezza, almeno per i primi sessanta minuti di gioco. Con fraseggi e triangolazioni (quelle tanto care a Nedved). All’Olimpico è stata partita vera e complimenti anche all’undici di Di Francesco. Il Napoli è bello e domina come giusto che sia, nessun festeggiamento nel napoletano con fuochi d’artificio, alla faccia di qualche sitarello bianconero che deve dire qualcosa tanto per scrollarsi la collera dal groppone (è nel loro stile, nulla di nuovo). Sono saltati i pronostici di Luciano Moggi, si vede che ha perso dimestichezza ora che non può ficcare il naso negli spogliatoi altrui. Vedeva una Juve vittoriosa contro la Lazio, e un Napoli sconfitto a Roma e di conseguenza non più primi in classifica. Ne avesse azzeccata una. Oggi si va a +5 dalla seconda e non vuol dire niente, i conti si fanno alla fine, ma è sufficiente per gridare “alla facciaccia tua”.