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Napoli da dieci in pagella: gioco strepitoso, i voti di Corriere dello Sport

Ivan Zazzaroni direttore del Corriere dello Sport da le pagelle alla Serie A: Napoli da 10 praticamente perfetto, 7,5 alla Lazio, 7 al Milan.

Il Napoli di Luciano Spalletti esalta ed entusiasma e sfiora la perfezione. In campionato ha centrato 13 vittorie su 15 con 2 pareggi. In Champions League 5 vittorie su 6 con 1 sconfitta con il Liverpool ad Anfield a qualificazione già ottenuta. Insomma è un Napoli formato maxi che viene celebrato dal Corriere dello Sport, che dà risalto anche al gioco espresso alla squadra di Spalletti.

Corriere dello Sport : pagelle Serie A

Il quotidiano sportivo con il direttore Zazzaroni da i voti alla Serie A che si ferma per la sosta dei Mondiali:

  • Napoli 10 – (Inevitabile) al Napoli che si è spinto molto più in là dle previsto. Lo merita per quell’11 alla voce ‘vittorie consecutive’ e per la qualità del gioco strepitoso anche il percorso in Champions. Abbiamo finalmente recuperato il Maradona pieno di gente, uno spettacolo (dell’anima) senza pari. Ieri ho letto con attenzione le pagelle dedicate di Antonio Giordano e concordo su tutto. O quasi: in effetti avrei alzato i voti a Lobotka e Kim, per caratteristiche e valore relativo, gli unici realmente insostituibili sul breve, medio e lungo termine. Kvara è l’impressione di settembre e ottobre, il rendimento di Mario Rui, Anguissa, Zielinski e Di Lorenzo una delle chiavi della trasformazione della squadra. Ripeto dagli anni di Udine che
    Spalletti è uno degli allenatori più preparati d’Europa. A volte non capisco la sua lingua, ma è un dettaglio: resta lui al centro di questa magnifica realtà. Le soluzioni Raspadori, Elmas e Simeone, un’invidiabile esclusiva.
  • 7,5 alla Lazio e Sarri indipendentemente dalla partita di Torino. Maurizio ha dovuto fare spesso a meno del miglior attaccante italiano (all’Allianz anche di Zaccagni e Lazzari): pertanto ha cambiato i contenuti tattici della squadra dribblando i luoghi comuni sul giochismo. Adoro il suo rifarsi continuamente ai princìpi originari del calcio, in fondo è moderno e unico proprio perché antico. La crescita di Milinkovic, Romagnoli, Zaccagni e Felipe i frutti più evidenti del suo lavoro.
  • 7 al Milan e 6,5 all’Inter Pioli e Inzaghi hanno organici da – minimo – 36 punti, troppo spesso le loro squadre sono sembrate ansiose di fare. Tuttavia in alcune occasioni hanno entrambe
    prodotto un buon calcio. Più ondivaga l’Inter, a meno 11 dal Napoli, più determinato e continuo il Milan che artiglia successi e punti nei minuti finali.
  • 6,5 All’Atalanta: «Noi non dobbiamo puntare allo scudetto» la spiegazione di Gasperini in piena ricostruzione: «io ho il dovere di valorizzare i giocatori che ho a disposizione». E lo sta facendo benissimo. Identico voto lo merita l’Udinese di Sottil: partenza lanciatissima, poi il fisiologico ridimensionamento. Più nei risultati che nelle prestazioni. Un ottimo mix di forza e qualità (Deulofeu, Samardzic, Pereyra).
  • 6 a Roma e Juventus, ma 7,5 a Mourinho o (27 punti, 17 pienoni all’Olimpico e il sostegno dei tifosi) e Allegri. Hanno lavorato senza il mercato estivo, raschiando spesso il fondo del
    barile. Non hanno prodotto un calcio godibile, ma sono rimasti nella scia dei primi autorizzando pensieri positivi per la ripresa. La prova della Roma col Toro ha confermato quello
    che sapevamo: è bastato il rientro di Dybala dopo 35 giorni per dare un senso compiuto alla fase offensiva: ha fatto più lui al 30% in venti minuti che gli altri al cento (…) in 6 partite.
    Sempre a proposito di Mou, conservo il messaggio inviatomi sabato da un calciatore straniero ex Lazio sul caso Karsdorp: «Se l’atteggiamento è pubblico (giocatore), pubblicamente si può difendere l’intenzione di calcio (allenatore) e la posizione e l’immagine del club.
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