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Luciano De Crescenzo sul Napoli: “Sarri come Bellavista. Ecco cosa penso di Higuain”.

Luciano De Crescenzo sul Napoli e Sarri: Sarri come Bellavista. Ho sempre raccontato la bellezza e la passione di Napoli. Ecco cosa penso di Higuain”.

NAPOLI. Il professor Bellavista alias Luciano De Crescenzo  è trai pochi ad aver davvero acchiappato Napoli, sulla pagina, nello schermo e prima con la fotografia. Il filosofo parla al quotidiano il Mattino. Sarri, il Napoli, la filosofia e la Juventus, alcuni dei temi toccati dal grandissimo napoletano.

Luciano De Crescenzo sul Napoli

“Napoli è una componente dell’animo umano, io posso ritenermi di sicuro fortunato. Del resto, sono nato a Napoli, nel quartiere Santa Lucia e le prime cose che ho visto, sono state il mare e il Vesuvio. Se non è fortuna questa”.

Sarri come Bellavista

“Non so se possa definirsi in senso stretto un erede del professor Bellavista, di sicuro però i due hanno alcuni punti in comune, sono entrambi napoletani, particolare che non è da sottovalutare, ed hanno una notevole capacità di trasmettere e insegnare le proprie teorie filosofiche e di gioco”

Differenze tra il Napoli di Maradona e il Napoli di oggi

“Non sono del tutto sicuro che oggi un singolo campione basterebbe per vincere un campionato. Nel calcio moderno il rendimento di una squadra è dato per metà dalle qualità tecniche dei giocatori e per metà dalla grinta e compattezza con cui la squadra affrontala partita. Ora però, per ottenere questa determinazione è necessario che tutti i giocatori sentano di appartenere a un unico complesso”.

Maradona o Sarri?

“Maradona è il genio assoluto, un condottiero, un Achille dei nostri giorni, con il suo coraggio e i suoi punti deboli. La squadra di Sarri invece, è una perfetta macchina da guerra, ogni giocatore sa esattamente qual è il suo ruolo. Ovviamente sono di parte, ma penso che il gioco del Napoli sia in questo momento trai più belli d’Europa, non ci si annoia mai”.

Cosa pensa del Pipita Higuain?

“Nietzsche sosteneva che la rovina dell’uomo è nella sua razionalità. Ecco, forse se invece di trattenersi a Torino fosse venuto a Napoli, probabilmente per lui le cose sarebbero andate diversamente”.