La classifica delle migliori squadre del 2017. Le squadre indimenticabili dell’anno. Le dieci squadre di cui ci ricorderemo tra qualche anno con piacere, per come hanno giocato e per quello che hanno rappresentato. Le migliori 10 squadre del 2017 con il Napoli sul podio.
Classifica delle migliori squadre del 2017
La classifica delle migliori squadre del 2017. Quando si fa una classifica di fine anno bisogna innanzitutto stabilire dei criteri. Specie per una classifica delle squadre di calcio su base annuale, visto che la maggior parte dei campionati finiscono in estate. Per questo motivo i successi non sono stati l’unico parametro tenuto in considerazione per scegliere le migliori 10 squadre del 2017. Il portale l‘ultimouomo.com ha considerato sia squadre che hanno vinto che squadre che, pur giocando bene questo inizio di stagione, non hanno ancora avuto la possibilità di giocarsi la vittoria.
Le migliori 10 squadre del 2017
Ecco le migliori 10 squadre del 2017. Dieci squadre di cui ci ricorderemo tra qualche anno con piacere, per come hanno giocato e per quello che hanno rappresentato.
10. Hoffenheim
Julian Nagelsmann aveva compiuto un miracolo quando, neanche trentenne, era riuscito in pochi mesi a trascinare fuori dalla zona retrocessione un Hoffenheim allo sbando, ma nel 2017 si è superato, riuscendo addirittura a raggiungere i preliminari di Champions League. L’Hoffenheim gioca un calcio anche più ambizioso di quanto potrebbe, offensivo, con la ricerca continua della profondità e attenzione alle marcature preventive, con la sicurezza di sapere cosa fare con il pallone e senza. Il modulo cambia continuamente a seconda del contesto, scivolando dalla difesa a 3 a quella a 4. La palla viaggia sempre a terra precisa, grazie soprattutto all’ordine in campo.
9. Toronto
Se le copertine sono tutte per Sebastian Giovinco, forse il miglior giocatore della storia della MLS, la verità è che Toronto è una squadra completa, capace di giocare un calcio offensivo e che interpreta in modo fluido sia il passaggio tra le fasi di gioco che le posizioni in campo. Toronto è insomma il meglio che la MLS può offrire al calcio in questo momento.
8. Kawasaki Frontale
Da anni ormai la squadra di questa città industriale letteralmente schiacciata tra le due metropoli di Tokyo e Yokohama ha capito che si può emergere anche in un campionato in cui pochissime squadre hanno una visione proattiva del calcio, provando a fare un gol più degli avversari nonostante un budget normale. Il Kawasaki Frontale si è dato nel nome stesso la missione di essere sempre e comunque una squadra spregiudicata e all’avanguardia e da qualche anno la loro visione corrisponde alla migliore versione giapponese del gioco di posizione.
7. Atalanta
Quella di Gasperini è forse la migliore versione dell’Atalanta della sua storia, forse al pari di quella che ha vinto la Coppa Italia del ’63 e di quella che ha raggiunto la semifinale della Coppa delle Coppe nell’88. Lo scorso anno la “Dea” ha chiuso la stagione con il record di punti (72) e di vittorie (21) per chiudere col miglior piazzamento di sempre (quarta). L’Atalanta è una squadra piacevole da guardare per come affronta le gare, entusiasta, preparata nei minimi dettagli.
6. Besiktas
Il Besiktas di Güneş è una squadra unica nel suo genere. Il 4-4-2 a vocazione offensiva di Güneş sembra un mix improbabile di residui del grande calcio – Ryan Babel, Gary Medel, Atiba Hutchinson, Ricardo Quaresma e Pepe – e talenti emergenti, come la punta tutto fare Cenk Tosun, il regista Özyakup o il trequartista brasiliano Talisca. Un equilibrio retto soprattutto dal dominio mentale di Pepe nel guidare la retroguardia, dall’impegno di Tosun nel giocare per la squadra e dalla precisione tecnica di Talisca. Tutto funziona ben oltre le aspettative.
5. Chelsea
Il Chelsea di Antonio Conte è stato una fiammata. Ma i risultati del 2017 non possono essere dimenticati: poche squadre si sono dimostrate tanto determinate e coese verso un obiettivo unico. Una squadra fatta da 11 giocatori, con appena le aggiunte di Fábregas e Willian che entravano nell’orbita dei titolari. Per il resto i “blues” sono stati un blocco unico e compatto, capace di superare a testa bassa i vari stati di forma dei singoli componenti.
4. Monaco
Per scelta della dirigenza, il Monaco è da anni una squadra che vende i propri migliori giocatori a quei pochi grandi club che possono poi permettersi di pagare qualunque cifra. A cicli continui, il gruppo di giocatori messo insieme supera anche le più rosee aspettative, ma la scorsa stagione è stata particolarmente eccezionale. Leonardo Jardim è riuscito a costruire una squadra che non solo è stata in grado di vincere la Ligue 1 in faccia al PSG (con un girone di ritorno da imbattuti, fatto di 18 vittorie e 2 pareggi), ma di arrivare anche alla semifinale della Champions League.
3. il Napoli sul podio
Il 2017 è stato l’anno della consacrazione del progetto di Sarri. L’anno in cui il Napoli ha dimostrato di essere l’avanguardia del calcio italiano. Il Napoli ha posto delle domande al calcio italiano come non accadeva da tempo. Il Napoli è un gruppo che gioca un calcio sublime grazie alla capacità di manipolare lo spazio tramite il pallone. Una sinfonia di passaggi e movimenti che coinvolge tutti e undici i giocatori in campo. In ogni partita ci sono almeno quattro grandi azioni che valgono il prezzo del biglietto e Il primo posto con cui il Napoli ha chiuso il 2017 è lì a dimostrarlo.
2. Manchester City
Il Manchester City di Guardiola aveva chiuso la prima metà del 2017 come una squadra in costruzione, incapace di trovare continuità. Il mercato estivo ha coperto però le due lacune più grandi: il portiere e i terzini. Il lavoro di Guardiola ha fatto il resto. Ora nessuno sa come battere il City di Guardiola, nessuno è riuscito ancora a trovarne gli effettivi punti deboli. Primeggia praticamente in ogni statistica, sia in termini offensivi che difensivi.
1. Real Madrid
I titoli si vincono in primavera e nessuno sembra aver capito questa verità tanto banale quanto Zinedine Zidane. Dopo aver vinto la Champions League alla sua prima stagione, attraverso un lavoro più che altro psicologico, al suo secondo anno Zidane ha fatto sentire la sua mano sul Real Madrid. Il cambio tattico decisivo è stato seminato in inverno ma ha raccolto i suoi frutti in primavera, quando il Real Madrid come squadra liquida è arrivato alla sua apoteosi tecnico e tattica. È arrivata la vittoria della Liga e della Champions League, la seconda consecutiva,un record.