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Il governo fa l’elemosina a Napoli. La reazione di De Luca e De Magistris

L’elemosina del governo a Napoli. Arriveranno 10 milioni subito e altri 40 milioni più avanti. La reazione di De Luca e De Magistris.

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Il nuovo decreto prevede per i comuni pochi fondi. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il governatore della Campania Vincenzo De Luca sono sul piede di guerra.
La Campania si è distintiva nella lotta al Coronavirus, la regione governata da Vincenzo De Luca è terzultima in Italia per i fondi alla sanità, ma nonostante ciò è riuscita a primeggiare per organizzazione ed eccellenze durante l’epidemia Covid.

Napoli a portato alla ribalta nazionale, la cura Ascierto, le sperimentazioni dell’Istituto Pascale e ha ottenuto il primato del miglior ospedale per le malattie infettive d’Europa con il Cotugno.

Lo “sceriffo” De Luca ha gestito l’emergenza meglio di ogni altro governatore in Italia, riuscendo con pochi fondi ad arrivare li dove le blasonate regioni del Nord non sono arrivare.
Il decreto rilancio però sembra non premiare la regione e il capoluogo. Il sindaco De Magistris ai microfoni del Tg Regione Campania ha manifestato il proprio dissenso:

DE MAGISTRIS DIFENDE I COMUNI

“Nel decreto per i Comuni c’è solo elemosina politica e istituzionale. Al Comune di Napoli, a fronte di un buco maturato in questi di due mesi di 200 milioni di euro e di una popolazione di un milione di abitanti, arriveranno in acconto solo 15 milioni di euro. Pur essendo da italiano un sostenitore di questo Governo devo dire che c’è inadeguatezza’.

Non riesco a comprendere come il Governo non capisca che il conflitto sociale fino ad ora è stato contenuto perché nelle città si è messo in moto un meccanismo di solidarietà ma ci vuole poco perché il conflitto diventi esasperazione, rabbia, questione di ordine pubblico e infiltrazione del crimine che ormai è una certezza.”

De Magistris ha poi aggiunto: “Con il Governo ci eravamo lasciati con ben altri impegni e promesse e le misure che noi sindaci avevamo proposto sulle casse dello Stato sarebbero pesate pochissimo. Devo ritenere che se non si è fatto nulla allora o c’è incompetenza politica e istituzionale o tutto questo è voluto e non si vuole far ripartire l’Italia con una visione politica diversa. La situazione è gestita male, vedo conflitto tra Regione e Governo, con sindaci abbandonati”.

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DE LUCA CONTRO IL GOVERNO

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca si oppone all’accordo sulle novità per la fase 2.

“Su alcune norme di sicurezza generale credo debba pronunciasi il ministero della Salute e non possibile che il governo e il ministro scarichino opportunisticamente sulle regioni. Abbiamo condiviso il documento delle Regioni – spiega De Luca – Ma riteniamo che il ministero della Salute abbia il dovere di dettare linee guida per garantire le condizioni di base prioritarie per la sicurezza dei cittadini. Questo punto non è stato accettato e non abbiamo firmato”

Sulla data del 3 giugno che consente la riapertura dei confini regionali De Luca afferma: “Deciderò il 2 in base alla situazione epidemiologica”. “C’è un clima di confusione: dovremo aprire domattina, ma noi non apriamo né i ristoranti, né i pub, né altro per serietà. Abbiamo deciso di avere una interlocuzione con le categorie economiche per prepararli alla sanificazione a procurarsi pannelli di divisione per agevolare l’apertura di piccoli ristoranti“, ha concluso il governatore De Luca.

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