Il calcio di una volta

22 Giugno del 1986 il goal del secolo: Victor Hugo Morales urla “Grazie Dio per il calcio. Grazie Dio per Maradona”

Prima la ‘mano de Dios’, poi il ‘gol del secolo’. 22 Giugno 1986, Maradona incanta il mondo e dà all’Argentina una vittoria sportiva e una vendetta sociale.

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Victor Hugo Morales, classe 47, uruguaiano di nascita, è conosciuto in Argentina come uno dei radiocronisti sportivi di successo. A lui l’onore della telecronaca dei quarti di finale tra Argentina e Inghilterra ai mondiali del Messico del 1986, quando allo stadio Azteca, Diego Armando Maradona, non ancora ventiseienne, diede vita al gol del secolo. Una cavalcata lunga più o meno dieci secondi. Undici tocchi, undici carezze alla ‘pelota’, come la chiamano in Argentina.

IL GOL DEL SECOLO

Il 22 Giugno del 1986, Victor Hugo Morales racconta al mondo il gol del secolo: “Grazie Dio per il calcio. Grazie Dio per Maradona” Ecco la telecronaca del gol del secolo, quello che ha consacrato Maradona il più grande ti tutti i tempi:

“… la tocca per Diego, ecco, ce l’ha Maradona. Lo marcano in due, tocca la palla Maradona, avanza sulla destra il genio del calcio mondiale. Può toccarla per Burruchaga.. sempre Maradona. Genio, genio, genio.. c’è, c’è, c’è… goooooooooool… voglio piangere.

Dio Santo, viva il calcio.. golaaaaaazooo.. Diegooooooool.. Maradona.

C’è da piangere, scusatemi.. Maradona in una corsa memorabile, la giocata migliore di tutti i tempi.. aquilone cosmico.. Da che pianeta sei venuto ?, per lasciare lungo la strada così tanti inglesi ? Perché il Paese sia un pugno chiuso che esulta per l’Argentina.. Argentina 2, Inghilterra 0.. Diegol, Diegol, Diego Armando Maradona… Grazie Dio, per il calcio, per Maradona, per queste lacrime, per questo Argentina 2, Inghilterra 0.”

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ARGENTINA-INGHILTERRA

Argentina-Inghilterra era uno scherzo del destino. Non si aspettava altro che quella magica combinazione. Volevano solo l’Inghilterra gli argentini. Che sia stato prima o dopo, l’importante è che il cammino della seleçion avesse incrociato quello degli inglesi. Non vi è certezza ma gli inglesi, probabilmente, avrebbero desiderato l’esatto contrario.

La guerra delle Falkland era una ferita ancora aperta. Per il popolo sudamericano rappresentava una lama conficcata più nell’animo che nel cuore, ecco perché tanta trepidazione. A quattro anni di distanza andava servita la vendetta. Il calcio potrebbe sicuramente rappresentare una misera rivalsa al cospetto di quanti argentini sono caduti in battaglia, ma in quel momento ‘il convento’ non presentava altro che un quarto di finale di una Coppa del Mondo. In ballo c’era la semifinale certo, ma anche o soprattutto la voglia di rivalsa sociale. Era una grande Argentina. Poteva contare su fuoriclassi assoluti. E poi c’era Maradona. Diego rappresentava il popolo. Il condottiero. Un ‘masaniello’, aldilà del genio e della fama di essere il numero uno al mondo.

Prima del gol del secolo, Maradona si prese lo sfizio di beffare gli inglesi con un altro gol entrato nella storia, quello che lui stesso definì, con sarcasmo e soddisfazione, ‘mano de dios’.

Tre minuti più tardi decise d’incantare il mondo con un assolo da centrocampo. Sessanta metri con il pallone incollato ai piedi. Cinque avversari saltati come paletti. Dieci secondi di magia. E infine mette a sedere Shilton, per poi depositarla dentro.

Allo Stadio Azteca 115 mila fortunati che non credevano ai propri occhi, avevano assistito al gol del secolo. Victor Hugo Morales che col passare dei secondi stava prendendo consapevolezza di cosa stava per assistere. E infine le lacrime. E infine “Grazie Dio per il calcio… Grazie Dio per Maradona”

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