Le Interviste

Davide Lippi: “Napoli calerà nel 2023? Mio padre mi ha sempre detto una cosa…”

Davide Lippi parla del Napoli e dei pericoli sulla osta mondiale, gli azzurri ritorneranno in campo contro l’Inter il 4 gennaio.

Davide Lippi, noto procuratore di calciatori e figlio dell’ex CT della Nazionale italiana, Marcello Lippi ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di radio CRC:

Non penso affatto che il Napoli calerà nel 2023, non è una batteria che si esaurisce. Sta facendo grandi cose, poi ogni squadra ha la sua storia e fa il suo percorso. Durante la sosta non lavoreranno solo le altre squadre, ma anche il Napoli e se ha fatto ciò che ha fatto finora, non vedo perché non debba continuare a farlo alla ripresa.

Mio padre mi ha sempre detto che non è importante giocare ogni 3 giorni perché quando si vince, il morale fa la differenza anche perché la stanchezza è comune a tutti, è la testa che fa la differenza. Vincere aiuta a far star bene la mente.

Il Napoli ha fatto grandi cose, avrà a disposizione quasi tutta la squadra durante la sosta per cui credo che continuerà a fare bene”.

 

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Davide Lippi ai microfoni del programma “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma ha poi aggiunto:

Spinazzola non è stato convocato a causa di una lesione avuta 10 giorni fa, è in ripresa.
Da tifoso dispiace non vedere l’Italia al Mondiale, da addetto ai lavori dico che il sistema calcio ne perde tanto. Abbiamo giovani di valore, Mancini sta lavorando su di loro e verremo fuori da questa situazione.
Credo si debba avere più coraggio in serie A: si continua a pensare che un giocatore di 20 oppure 22 anni sia un giovane e non lo si fa giocare con continuità ed è sbagliato.

La Juventus è l’unica squadra italiana che accelera l’inserimento dei giovani anche con prestiti. Uscendo dalla primavera a 19 o 20 anni, i giocatori necessitano di almeno 2 anni per essere inseriti stabilmente nella prima squadra e tutto questo è sbagliato.
La Juventus ha avuto la necessità di inserire giovani e farli giocare e allo stesso modo l’Italia ha avuto la necessità di puntare sui giovani. Ma, lo stesso Napoli ha dovuto puntare sui giovani per abbassare il monte ingaggi e lo ha fatto notevolmente, ma non per questo ha perso qualità”. Ha concluso il noto procuratore.

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