Lingua Napoletana

Cazzimma: Ecco come spiegarla a chi non è Napoletano

Cazzimma. Una parola della lingua napoletana apparentemente intraducibile. Ecco come spiegarla a chi non è Napoletano.

CAZZIMMA

Ci sono locuzioni che non puoi ignorare se vuoi essere considerato un buon napoletano; termini e modi di dire che non troverai su alcun vocabolario ma che sono di uso comune; uno di questi è cazzimma.

Non è esattamente una parola elegante, come tutte quelle (e sono tante a Napoli) avente prefisso “cazz … “. Ma è una parola napoletana che non puoi non conoscere; “uà  che cazzimma’” è una esclamazione che non ti deve cogliere impreparato.

L’uso del termine cazzimma è iniziato solo pochi decenni fa e viene largamente usato a scuola e negli ambienti lavorativi. È uno di quei vocaboli napoletani “nuovi” che ha avuto una rapidissima diffusione in tutta Italia.

COME SPIEGARE LA CAZZIMMA

La cazzimma è una parola intraducibile in qualsiasi altra lingua. Potrei definirla una sottile cattiveria gratuita nei confronti di una cosa che sta molto a cuore ad un’altra persona. Quindi “tene ‘a cazzimma” quella persona che compie una piccola cattiveria ed ha pure un sottile gusto nel farlo. Non hai capito niente?

Bene! per spiegare cosa è la cazzimma forse è il caso di ricorrere ad alcuni esempi:

Bere l’ultimo sorso di una bibita fresca in una giornata torrida quando un tuo amico assetato ha appena detto “lasciamene un po”‘, nascondere le sigarette agli amici e, a chi te le chiede, negare di averle; mangiare l’ultimo bocconcino di mozzarella senza chiedere niente a nessuno, dire che la macchina tua è rotta per andare con la macchina dell’amico, cacciare la banconota da cento euro per pagare due caffè affinché il bar non abbia il resto e quindi sia il tuo amico a pagare etc.etc.

L’ETIMOLOGIA

L’origine è sconosciuta; forse deriva  dall’organo genitale maschile, (come  abbiamo visto in altri articoli, essere considerato, fonte di abbondanza, Priapo, dio della fertilita, era rappresentato con un enorme fallo) rafforzando lil termine  c … o col suffisso “imma” che si usa molto nella lingua napoletana; ad es. calimma (caldo), sfaccimma (grave imprecazione), zuzzimma (sporco) … ; potrebbe derivare anche dalla contrazione di cazzi miei, mettendo in evidenza gli aspetti egoistici ed invidualistici del cazzimmoso.

Come molte della parolacce  anche cazzimma può essere usata in una accezione positiva; una piccola furbizia (con un po’ di malizia) a danno di un altro per cavarsela con destrezza, per dare una piccola fregatura, per operare un raggiro di poco conto.

Per spiegare esattamente cos’è la cazzimma cito uno  sketch.

Come si fa a spiegare a un milanese cosa è la cazzimma? Così:

“Milanè vuò verament capì che rè a cazzimm?”  Sì, dice il milanese.
“N un tò dic! Chest è ‘ “a cazzimm’ “