Le Interviste

Caso Mario Rui: l’avvocato Chiacchio spiega i rischi per il Napoli

L’avvocato Eduardo Chiacchio si sofferma sul caso del terzino del Napoli Mario Rui spiegando i potenziali danni per il club.

Il noto avvocato di Diritto Sportivo, Eduardo Chiacchio, ha commentato il caso di Mario Rui, il calciatore che ha diffidato il Napoli. Intervistato a Marte Sport Live, Chiacchio ha sottolineato che il club ha cinque giorni per reintegrare il giocatore, che ha diritto a partecipare agli allenamenti con la squadra. Il legale avverte che, in caso di accertato mobbing, il Napoli rischia un risarcimento pari al 20% del contratto annuale di Rui. Di seguito le sue parole:

“Il portoghese ha diffidato il Napoli? Il calciatore, evidentemente, vede compromesso il proprio utilizzo, o pregiudicato per ciò che concerne la preparazione e gli allenamenti, essendo considerato un fuori rosa. In questo caso, la società ha 5 giorni di tempo, dalla notifica della diffida, per provvedere al reintegro, ammesso che il reintegro sia necessario. Il giocatore ha diritto non solo ad allenarsi con i compagni e ad utilizzare le stesse strutture della Prima Squadra, ma anche negli stessi luoghi ed orari, chiedendo di partecipare alle esercitazioni tecniche e tattiche, come pure le partitelle: tutto ciò costituisce forte motivo di contendere, perché il Collegio Arbitrale dovrà decidere se la società esercita mobbing non facendo partecipare il giocatore alle esercitazioni. Questo è un esempio di ciò che, in genere, è motivo di grande discussione”.

Chiacchio ha poi proseguito: “Cosa rischia il Napoli? Un risarcimento del danno, nel minimo previsto del 20% del contratto annuo lordo, in caso di accertato mobbing da parte del club. Da precisare che le decisioni tecniche sono devolute a responsabilità esclusiva dell’allenatore: la società non può intervenire sulle scelte del mister. Rui ha rifiutato sei proposte e questo ha indotto il Napoli a toglierlo dalla rosa? Il consenso da prestare per un trasferimento è completamente avulso da quelle che sono le decisioni tecniche e le considerazioni in materia di mobbing: sono argomenti che assolutamente non fanno presa e non hanno nessuna motivazione in sede di eventuale procedimento arbitrale”.

Come andrà a finire, secondo me? Non lo so, ma l’esperienza mi porta a dire che, se la situazione può essere messa a posto, verrà fatto: il club non vorrà pagare il 20%”.