Le Interviste

Bagni: “Proposi Veretout al Napoli, ecco cosa mi risposero”

Salvatore Bagni è intervenuto a Rado Marte

Salvatore Bagni ex centrocampista del Napoli è intervenuto a Radio Marte. Tra i temi di mercato spunta fuori anche il nome di Jordan Veretout, centrocampista della Roma che piace moltissimo agli azzurri. Bagni racconta un aneddoto sul calciatore francese: “Quando proposi Veretout che giocava in Francia e in Inghilterra mi sentii rispondere che non sapevo come collocarlo. Quindi sinceramente non propongo più niente, va bene così”.

Bagni fa anche un analisi dei profili di giocatori cercati dal Napoli sul mercato e dice: “Allan è un giocatore, Veretout è un altro. Il secondo è più mezzala perché ha le due fasi, anche se Allan a Napoli ha fatto qualche gol. Si leggono tanti nomi, tra centrocampisti e trequartisti. Mi preoccupa Zielinski: perché un trequartista come Flemming viene contattato e poi si va sui centrali o sulle mezzali? Sissoko e Basic andrebbero bene ma sono ruoli diversi. Camara? Più forte e più tecnico di Bakayoko. Nandez? Mi piace ma noi gli esterni li abbiamo e non giochiamo 3-5-2, l’unica cosa che non ci mancano sono gli esterni“.

Sulla Nazionale, Bagni aggiunge: “Ho avuto la stessa impressione delle ultime 10 partite: una squadra sicura dei propri mezzi, che ha qualità e gioco di squadra, forza fisica e tecnica. Per me, insieme alla Francia, è la favorita per gli Europei“.

Chiusura dedicata al malore avuto da Eriksen durante Danimarca-Finlandia: “Immagini forti. Quando ero al mio primo anno di calciatore, durante Perugia-Juventus, vissi una situazione simile. C’era una pioggia torrenziale, si calciava di punta. Poi è successo che abbiamo visto accasciarsi Renato Curi. Abbiamo capito la gravità della situazione ma non è stato come l’altro giorno, eravamo meno preparati. Sono arrivati dottori, massaggiatori, non pensavamo che poi rientrando nello spogliatoio ci dessero la tristissima notizia. Noi continuammo a giocare quella partita che era inutile, oltre lo 0-0 non si poteva giocare. Mai sospesa una partita in vita mia, anche a Milano con i nebbioni. Quando portarono Curi fuori non era cosciente, pensavo che fosse svenuto e basta. Poi negli anni a venire sono accadute altre situazioni. Tutto è casuale: lui non doveva giocare, gli diedero un antidolorifico per farlo stare in campo“.