Quali sono i 10 libri più importanti su Napoli ?. Una domanda a cui è davvero difficile rispondere, vista anche l’enorme quantità di tomi dedicati alla città di Partenope.
Noi abbiamo provato a stilare una classifica sui libri più importanti delicati in qualche modo a Napoli. ci siamo basati sulla storia dell’autore, su quella del libro e su alcuni dati forniti dalla Feltrinelli S.P.A.
I 10 libri più importanti su Napoli:
1-IL VENTRE DI NAPOLI E ALTRE STORIE
Matilde Serao. Il capolavoro della Serao ha la forza della verità che si fa letteratura, del rifiuto per quella “retorichetta a base di golfo e colline fiorite che serve per quella parte di pubblico che non vuole essere seccata con racconti di miserie”. La sua denuncia resta, a un secolo di distanza, di straordinaria attualità : “Questo ventre di Napoli, se non lo conosce il governo, chi lo deve conoscere? A che sono buoni tutti questi impiegati alti e bassi, questo
immenso ingranaggio burocratico che ci costa tanto?”.
2-L’ORO DI NAPOLI
Giuseppe Marotta. Il libro da cui è stato tratto il capolavoro neorealista di Vittorio De Sica del 1947. Una dichiarazione d’amore per Napoli e per i suoi abitanti, una folla di vivacissimi personaggi che sfidano la miseria a colpi di astuzia. Racconti che sono un inno alla fantasia. Pagine divertenti, che si leggono con viva partecipazione.
3.CANTATA DEI GIORNI DISPARI
Eduardo De Filippo. I “giorni dispari” sarebbero, secondo un detto napoletano quelli più tormentati, più difficili.
Eduardo dà un ritratto tra i più felici della vita italiana negli anni del dopoguerra, ancor oggi attuale, esemplificando la in assurdi schemi simbolici, ma umanizzandola in personaggi, sentimenti, problemi immediati ed strettamente legati alla realtà popolare
4.MISERIA E NOBILTÀ
Eduardo Scarpetta. .Ecco l’anello di congiunzione tra le Atellane, Plauto, la pochade francese, e il teatro sociale del Grande Figlio. Situazioni ingarbugliate, amori ostacolati, mentite spoglie,
imbroglioni perennemente affamati.
Celeberrima la trasposizione cinematografica del 1954 di Mario Mattioli con Totò e Sophia Loren.(Anche se non nasce come romanzo, la commedia è stata trascritta in una tomo ed ha avuto una distribuzione enorme)
5.NAPOLIDE
Erri De Luca. Il linguaggio, la nostalgia, la frustrazione e nel contempo il senso di liberazione e di libertà di chi lascia il luogo di ori gine sono sempre gli stessi.
Ma dovrebbe leggere questo libro anche ogni napoletano stanziale per capire cosa si prova dal di fuori per la propria città, spesso troppo bistrattata dal di dentro.
6.LA PELLE
Curzio Malaparte. Una terribile peste dilaga a Napoli dal giorno in cui, nell’ottobre del 1943, gli eserciti alleati vi sono entrati come liberatori: una peste che corrompe non il corpo ma l’anima, spingendo le donne avendersi e gli uomini a calpestare il rispetto di sé. Null’altro rimane allora se non la lotta per salvare la pelle: non l’anima, come un tempo, o l’onore, la libertà , la giustizia, ma soltanto la “schifosa pelle.
7.NERO NAPOLETANO: VIAGGIO TRA I MISTERI E LE LEGGENDE DI NAPOLI
Marcello D’Orta. Napoli è anche la città del mito e del sovrannaturale, dove la Morte, che ne ha segnato storia e leggende, è “di casa” quasi quanto la Vita, con la quale spesso si intrec cia in modo indistinguibile e puòessere terreno fertile per umorismo e ironia. A modo suo, Napoli è una pagina di letteratura dickensiana, dove la maschera di Pulcinella va a braccetto con la figura dello “schiattamuorto”.
8.IL MARE NON BAGNA NAPOLI
Anna Maria Ortese.Una straordinaria discesa agliInferi: nel regno della tenebrae delle ombre, dove appaiono le pallidissime figure deimorti. Anna Maria Ortese attraversa
l’Ade posando sulle cose e le figure degli sguardi allucinati e dolcissimi: tremendi a forza di essere dolci; che colgono e uccidono per sempre il brulichio della vita.
9.IL RESTO DI NIENTE
Enzo Striano. Portoghese di origine ma napoletana d’adozione, Eleonora de Fonseca Pimentel fu poetessa, scrittrice e una delle prime donne giornaliste in Europa. Amica di intellettuali e rivoluzionari, da Vincenzo Cuoco a Guglielmo Pepe, ebbe un ruolo di primo piano negli sfortunati moti partenopei del 1799.
Una straordinaria, tragica, parabola di donna e di rivoluzionaria.
10. NAPOLI 1343: LE ORIGINI MEDIEVALI DI UN SISTEMA CRIMINALE
Amedeo Feniello. Novembre 1343. Golfo di Napoli, porto di Baia. Notte.
Una nave genovese in rada carica di merci. Viene assalita, l’equipaggio catturato, il capitano barbaramente trucidato.
Gennaio 2005. Periferia di Napoli, Casavatore, non lontano da Secondigliano. Notte. Tre giovani vengono ammazzati davanti a una scuola.
Uccisi nel corso di una raid camorristico. Cosa può mai legare questi due fatti di cronaca, vicini nello spazio ma lontanissimi nel tempo? Una realtà sociale peculiare, dove a comandare davvero, più che lo Stato, sono le famiglie e i clan dei cosiddetti “seggi”, tanto più forti quanto più debole si di mostra il potere centrale.
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