Cultura Napoletana

C’è un tunnel di 3000 anni sotto Napoli: qui dentro si prevedeva il futuro

Nel cuore dei Campi Flegrei, l’Antro della Sibilla conserva ancora oggi il fascino dei suoi antichi misteri. Dalle profezie narrate nell’Eneide fino ai responsi per imperatori romani.


L’antro della Sibilla Cumana è un’incredibile opera d’ingegneria che si estende per 131 metri nelle rocce vulcaniche dei Campi Flegrei. Siamo a Cuma, a pochi minuti da Napoli, dove tremila anni di storia hanno preservato uno dei luoghi più misteriosi dell’antichità.

In questo antro operava la Sibilla Cumana, la più celebre tra le dieci Sibille del mondo antico. Profetesse che, secondo la tradizione greca e romana, erano in grado di predire il futuro in stato di trance. La Sibilla di Cuma divenne la più famosa grazie al suo ruolo nell’Eneide di Virgilio, dove guida l’eroe Enea negli Inferi attraverso una grotta che, secondo molti studiosi, sarebbe proprio questo tunnel.

La sua fama era tale che persino Ulisse, come narra Omero, si recò da lei per conoscere il proprio destino. La tradizione vuole che la Sibilla abbia vissuto mille anni, dopo aver chiesto ad Apollo il dono dell’immortalità, dimenticando però di domandare anche l’eterna giovinezza. Si dice che alla fine fosse così vecchia e raggrinzita da essere contenuta in un’ampolla.

L’architettura del tunnel è un capolavoro dell’ingegneria antica. Le aperture laterali, sapientemente disposte, creano giochi di luce che secondo gli studiosi avevano un preciso scopo rituale: i raggi solari, penetrando nella penombra, creavano effetti visivi che impressionavano i visitatori, mentre il particolare taglio delle pareti amplificava la voce della Sibilla, donandole un tono sovrannaturale.

Molti imperatori romani si recarono qui per consultare la profetessa. Il più famoso fu Augusto, che secondo le cronache dell’epoca visitò l’antro per conoscere il destino del suo impero. La Sibilla era così rispettata che i suoi oracoli, raccolti nei “Libri Sibillini”, venivano consultati dal Senato romano nei momenti cruciali della storia di Roma.

Oggi il sito, parte del Parco Archeologico di Cuma, è aperto al pubblico. Il consiglio è di visitarlo al mattino, quando i raggi del sole ricreano gli stessi effetti di luce che impressionavano gli antichi visitatori. Un viaggio nel tempo che vi porterà indietro di tremila anni, quando le profezie della Sibilla guidavano i destini del mondo antico.

Antro della Sibilla Cumana: il tunnel delle profezie

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