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Non vi abbiamo chiesto noi di coprivi di debiti, la Superlega può sparire, altro che salvatori della patria

Perez ritiene che la Superlega serva per salvare il calcio, ma forse serve solo per salvare le società dai milioni di debiti contratti

Dobbiamo salvare il calcio con la Superlega, cercheremo di partire il più presto possibile” così Florentino Perez, presidente del Real Madrid e della Superlega ha commentato la nascita del nuovo format calcistico. Dodici società che decidono di creare un giardino privato col proprio pallone, in cui solo chi è invitato può giocare. Perez ha parlato che qualcuno potrà entrare per meriti sportivi, ma che i 15 club fondatori (al momento ne mancano 3 resteranno tali) parteciperanno sempre alla competizione. Insomma il concetto è sempre lo stesso: il pallone è mio e ci gioco io. Come se per diritto divino quei 15 club dovessero avere la possibilità di competere e di dettare legge come e quando vogliono. Eppure Perez con la dichiarazione sul voler salvare il calcio si è presentato come una sorta di cavaliere senza macchia, quando invece di macchie ce ne sono fin troppe ed il tessuto è tutt’altro che bianco.

Superlega per società indebitate

Basta guardare il grafico allegato per capire come i club partecipanti alla Superlega siano anche tra quelli più indebitati. Non sono buchi, sono voragini in bilancio. Tottenham, Machester United, Juventus, Inter, Barcellona, Atletico Madrid e Liverpool hanno problemi fianziari e la Superlega può essere un toccasana. Dunque non ci venissero a parlare di salvataggio del calcio, forse si vuole salvare qualche altra cosa.

Questo non significa mettere la testa sotto la sabbia, sappiamo perfettamente che il calcio ha bisogno di una sterzata. Ma ha bisogno di maggiori introiti che possano essere equamente distribuiti. Un sistema che equilibri le forze in campo, per dare la possibilità a tutti di competere di avere un campione, di potersela giocare. Un sistema che permetta anche alla piccola società di avere la possibilità di creare spettacolo, battere la grande formazione e far sognare i propri tifosi. Ecco è questa la Superlega (o come caspita volete chiamarla che vogliamo). Equità, meritocrazia e distribuzione degli utili per creare una competizione e non una elite.

Anche perché quei debiti non hanno chiesto i tifosi di farli. Se le società non potevano spendere perché lo hanno fatto? Perché la Juventus, ad esempio, ha deciso di prendere Ronaldo e pagargli oltre 30 milioni netti all’anno di ingaggio se aveva già problemi di bilancio? Ecco è questo che non vogliamo, mentre crediamo nei sogni dei bambini, in Davide che vince contro Golia, perché l’essenza dello sport è questo, perché questo è spettacolo.

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