Dimaro, Luciano Spalletti, Piotr Zielinski e Matteo Politano hanno risposto alle domande dei sostenitori azzurri. Il tecnico di Certaldo ha toccato subito un argomento ‘caldo’ come quello relativo al futuro di Kalidou Koulibaly. L’ex allenatore di Roma e Inter sembra disposto a tutto pur di trattenere il difensore senegalese:
“Per tenerlo mi incateno da qualche parte, trovatemi qualcosa e mi incateno lì”.
Sul lavoro di costruzione di una rosa competitiva, Spalletti passa la palla a Cristiano Giuntoli ma fornisce un’importante indicazione circa il numero di giocatori che vorrebbe avere a disposizione:
“Di mercato sarebbe meglio che ci fosse qui Giuntoli che è un professionista del settore. Dal mio punto di vista ridico che per affrontare più competizioni e le difficoltà della stagione bisogna fare un gruppo di 20 giocatori più tre portieri. Altrimenti si va in difficoltà in alcuni momenti che può inficiare il traguardo finale. Vorrei i calciatori più forti possibili per la mia squadra, più ne abbiamo e meglio è”.
Doveroso il passaggio sulla situazione contrattuale di Lorenzo Insigne, capitano del Napoli e fresco di trionfo a Euro 2020 con l’Italia:
“Prima si devono incontrare Lorenzo e il presidente. Sono convinto che due personalità così spiccate, troveranno un punto per ripartire insieme. Aspettiamo l’incontro e cosa si diranno. L’occasione fa l’uomo ladro e il mercato fa il calciatore distratto, quindi non facciamo troppi discorsi. Problemi non ce ne sono. Io sono ottimista. Per ora è tutto un mettere le mani avanti da parte di tutti voi. Il tiro a giro? Lorenzo non me lo insegna, lo tiene solo per lui”.
Sugli strascichi scaturiti dal pareggio beffa contro il Verona all’ultima giornata – costato l’approdo in Champions League – il nuovo timoniere azzurro taglia corto:
“Precisiamo che la dobbiamo farla finita con questa partita col Verona. Abbiamo già dato come rabbia e delusione. Le partite passano per poi non passare più. Se si perde meglio pensare alla successiva, perché è un risultato che non si può più cambiare, lo devono capire i giocatori.
Spalletti parla di Napoli e del Napoli:
“I napoletani secondo me hanno una qualità in più, sono passionali e sanno fare gruppo. Nella mia carriera ho allenato tanti napoletani. A Napoli ho sempre ricevuto grande ospitalità, c’è grande cultura ed estro che va oltre la normalità. A Napoli sono sul divano di casa mia. A noi serve un poco di ‘cazzimma’. Parlavo con Zielinski in panchina, mi ha confermato che questo Napoli è una squadra forte. L’ha detto lui, ora mi aspetto che tutte le volte riesca ad esprimere il suo marchio, il suo repertorio.
Cosa manca al Napoli?
“E’ presto per dire se manca qualcosa, ma è chiaro che riuscire a mandare le qualità psicologiche e fisiche a braccetto diventa fondamentale in questo lavoro. La personalità ti permette di esprimerti ai tuoi livelli e di andare a spostare quelle cose che gli avversari ti mettono davanti. Ci sono anche sei o sette squadre che hanno le stesse qualità però. I loro tifosi dicono le vostre stesse cose, ovvero che hanno squadre di qualità. Questi calciatori stanno dimostrando disponibilità.
Spalletti poi racconta i primi giorni di ritiro a Dimaro:
“In questi primi giorni di ritiro mi sono convinto di quello che pensavo prima di entrare qui dentro, di avere a disposizione una squadra forte e volevo rendermi conto di quanto fossero forti. Ora ho già ricevuto mezza risposta, mi sembra che i ragazzi abbiano questa convinzione. I nostri calciatori hanno bisogno dell’entusiasmo del pubblico, ma è attraverso il nostro impegno che si riesce ad avere più risposta. Napoli è una piazza importante che può sembra pesante da sopportare, ma non è così. Il farci sentire il fiato del collo ci fa rendere meglio”.
Spalletti non vede problemi nel suo rapporto con il presidente Aurelio De Laurentiis: “Se si va d’accordo tra personalità forti poi si trovano più risultati”.