Giacomo Raspadori ha rivelato un interessante retroscena legato al suo trasferimento al Napoli durante lo scorso mercato estivo.
In un’intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio nel mese di giugno, l’attaccante Giacomo Raspadori si è letteralmente aperto raccontando alcuni momenti cruciali della sua carriera che hanno portato alla decisione di trasferirsi a Napoli.
Raspadori ha innanzitutto espresso la sua gratitudine nei confronti del selezionatore Roberto Mancini, sottolineando che non ha mai dubitato delle sue capacità nonostante alcuni periodi meno brillanti al Sassuolo. Il giovane attaccante ha sottolineato che Mancini gli ha garantito sempre un ruolo importante in Nazionale, contribuendo così a cambiare la sua vita.
“Quando a Sassuolo ho avuto momenti poco brillanti, Mancini non ha mai dubitato sul mio conto, garantendomi sempre minutaggio in Nazionale. Se la mia vita è cambiata, lo devo anche a lui”.
Raspadori a Napoli, quella telefonata che gli ha cambiato la vita
Il momento decisivo è arrivato con una telefonata ricevuta da Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, e Cristiano Giuntoli, allora direttore sportivo del club. Una conversazione in cui i due hanno spiegato a Raspadori le ragioni per cui avrebbe dovuto firmare con il Napoli.
“E a una telefonata: quella con cui Spalletti e Giuntoli mi hanno spiegato perché avrei dovuto firmare con il Napoli. Ho avuto tutta la volontà nel mondo nel prendere questa decisione. Direi che ha pagato”.
Raspadori ha poi raccontato un episodio significativo che ha confermato la bontà della sua scelta. Dopo la rete segnata contro la Juventus a Torino al 93º minuto, l’attaccante si stava recando a Castelvolturno per allenarsi. Durante il tragitto, ha notato uno striscione che celebrava il suo gol. Questo gesto ha suscitato in lui emozioni intense, provocando un effetto sorprendente. Raspadori ha sottolineato la semplicità della squadra e l’affetto ricevuto, affermando che tutto ciò lo ha quasi intimidito.
“In particolar modo, c’è un momento in cui ho capito che quella scelta era stata giusta al 100%. La settimana successiva alla rete contro la Juventus a Torino al 93’, stavo andando a Castelvolturno per allenarmi. Mentre guidavo, c’era uno striscione che celebrava il mio gol. Mi sono venuti i brividi e mi ha fatto anche uno strano effetto. Siamo una squadra di ragazzi davvero semplici e tutto questo affetto ti mette quasi in soggezione”,
La telefonata di Spalletti e Giuntoli è stata fondamentale nel cambiare la sua vita e il supporto ricevuto dai tifosi napoletani ha confermato l’importanza di questa scelta.